Visco: ridurre le tasse? Il problema è farle pagare a chi evade

Politica e Primo piano

Intervista a Repubblica

di Rosaria Amato

A oltre vent’anni dalla riforma fiscale che porta il suo nome, l’ex ministro delle Finanze e del Tesoro Vincenzo Visco non ha nessuna difficoltà a riconoscere che servirebbe un intervento di «manutenzione straordinaria» del sistema. Ma qui finisce la convergenza con le proposte sul tavolo, e con le loro motivazioni.

Il carico fiscale è eccessivo, fin qui sono tutti d’accordo. Ma come ridurlo?

«Non è vero che è eccessivo nel suo complesso, lo è invece per chi paga le tasse. Il problema di fondo rimane l’evasione di massa, quei 100,150 miliardi che mancano all’appello. Se non si risolve questo problema, è chiaro che il fisco rimarrà sempre un terreno di conflitto. Se vogliamo finanziare un sistema di welfare, le tasse sono necessarie».

E quindi la flat tax ci priverebbe di risorse indispensabili?

«La riforma della destra, una flat tax con un’unica aliquota, al massimo due per tutti i redditi, non è una risposta adeguata, finirebbe per farci perdere ulteriore gettito, ed è regressiva, quindi penalizza i poveri e premia i ricchi».

Nessuna delle proposte allo studio del governo va nella direzione giusta?

«Quella che stanno facendo non è neanche una flat tax, è un imbroglio, una cosa stravagante. Sono partiti da un forfait che si applica alla quasi totalità delle piccole imprese e dei professionisti con un’aliquota del 15%, senza poter controllare né costi né ricavi: questa è una zona libera, dove si dà la licenza di evasione fiscale a categorie che già evadevano. Dall’anno prossimo si prosegue con il 20% fino a 100 mila euro, e per i lavoratori dipendenti si vuole fare ancora peggio: un’aliquota unica al 15% fino a 50 mila euro, per cui chi ha un solo euro in più prende mazzate tremende, visto che per tutti gli altri rimane in vigore il sistema attuale».

Un sistema iniquo.

«È una vergogna dal punto di vista dell’equità, stanno distruggendo l’idea stessa di imposta progressiva sul reddito. Le tasse sono una cosa delicata: se a parità di reddito si trattano i contribuenti in modo diverso, prima o poi qualcuno finirà per accorgersene».