Intervista a Il Fatto quotidiano
di Antonello Caporale
Per un attimo è parso che Vincenzo Visco avesse fatto irruzione al ministero dell’Economia, tolto dalle mani di Giorgetti la manovra finanziaria. Ricordate come lo appellava il centrodestra? Il Dracula che succhiava sangue al contribuente italiano.
Lei lo pensa per via di quella norma, che mi pare abbiano già ritirato, che avrebbe permesso all’Agenzia delle entrate di puntare al conto corrente dell’evasore?
È parsa una trasfigurazione politica, un sommovimento culturale. È come se la destra si fosse presa un coccolone: i suoi cavalli di battaglia, casa pensioni e tasse, riavvolti nel verso sbagliato.
Perché, cos’hanno combinato sulla casa?
Aumento della cedolare secca per gli affitti brevi.
Ma quello è un favore agli albergatori! Troppe le abitazioni adibite in pratica ad hotel. Un fenomeno che ha tolto dal mercato metri quadrati che prima erano destinati agli studenti universitari fuori sede.
E il favore all’Agenzia delle entrate chi lo avrebbe fatto?
Hanno bisogno di racimolare soldi e magari qualche tecnico dell’Agenzia ha spiegato che, dopo la mole di rottamazioni delle cartelle esattoriali, fosse logico semplificare la riscossione per evitare azioni più gravose come l’ipoteca sui beni immobili del debitore moroso…
L’esattore cattivo e avido che fruga nelle tasche del cittadino devoto e perbene. Prima la legge Fornero riveduta e resa più severa, poi i conti correnti aperti alla tributaria. Matteo Salvini si sarebbe buttato giù dal Ponte sullo Stretto.
Ogni tassa è ingiusta, vessatoria, impraticabile. Lo stereotipo del linguaggio e della propaganda della destra.
Con lei era guerra aperta.
Mi accusavano anche quando riducevo le tasse! La ragione era chiara a Pierluigi Bersani che diceva: agli italiani non frega nulla se si aumentano le tasse. Loro piangono se c’è qualcuno che le fa pagare! (E io, modestamente, le facevo pagare).
Per tre giorni il governo Meloni è apparso senza bussola: prima l’annuncio della manovra inemendabile, poi la scoperta delle novità su tasse, pensioni e casa. Quindi il dietrofront della presidente del Consiglio: non è vero niente. Tanta confusione era prevedibile?
Hanno bisogno di soldi. Quando hai da metterli sul piatto e sono pochi in circolazione non stai a vedere il capello. Poi certo si sono distratti e non hanno capito la dimensione politica di misure che gli avrebbero fatto tanto male.
Ma la riduzione strutturale del cuneo fiscale per i redditi bassi che è la gran parte della manovra porterà consensi al governo?
Nessuno se ne accorgerà, ma non potevano fare diversamente. Se non avessero confermato il taglio milioni di lavoratori si sarebbero visti ridurre la loro busta paga. Un guaio grosso quanto una casa.
L’anno prossimo avranno gli stessi problemi finanziari?
Il Pil si riduce rispetto alle previsioni e ci sarà ancora meno denaro da distribuire. Non la vedo facile.
Si dice che Giorgia Meloni debba dire grazie alla guerra anzi alle guerre se è così salda al governo. La politica estera ha coperto le defaillance della politica interna. Lei condivide?
Beh, all’estero si è saputa muovere. Ed è vero che è stata attrattiva, propositiva, naturalmente nella cornice di un mero atlantismo e un fideistico impegno a seguire ogni indicazione della casa madre: gli Usa. Politicamente è stata una mossa rinvigorente. Un po’ come quegli integratori che restituiscono un minimo di vitalità a un fisico affaticato.