Speranza: Gentiloni cambi rotta o la manovra la farà con Berlusconi

Politica e Primo piano
Intervista a La Stampa
di Carlo Bertini
La richiesta di una verifica dei renziani mi fa ridere. Ritorno al futuro! La verifica andrebbe fatta sulle politiche sociali, senza una svolta non si va lontani». Il coordinatore di Mdp Roberto Speranza non si cura della piega che hanno preso gli eventi dopo lo strappo su Consip. Anzi chiede a Gentiloni di battere un colpo in vista della finanziaria, «basta tentennare, bisogna invertire la rotta, altrimenti si rivolgano a Berlusconi».
Domanda preventiva: lei condivide l’intervento al Senato di Miguel Gotor, quello che evoca la P2 e il familismo col compasso?
«Sì, ha parlato a nome di tutti noi ed ha sollevato una questione che da mesi proviamo a denunciare: che riguarda un sistema di potere senza precedenti in venti chilometri di familismo imperante. Un intervento forte ma che solleva un problema».
Ma dopo questo strappo contro il Pd e Lotti, pensate sia possibile immaginare alleanze con il partito guidato da Renzi?
«Le alleanze si possono costruire su un progetto di paese e quello espresso da Renzi negli ultimi anni non lo condividiamo, ci ha portato a scelte difficili come rompere il Pd. Quindi, se dobbiamo fare alleanze per dire “viva il jobs act e la buona scuola” o “niente tasse sulla casa per tutti”, è chiaro che diventa impossibile. Io non considero il Pd un nemico, è una comunità verso la quale provo affetto, ma la leadership di oggi lo ha portato a politiche che contraddicono le ragioni per cui era nato».
Dicono che ora farete pure da sponda alla richiesta M5S di un’audizione di Ghizzoni in commissione Finanze alla luce delle ultime intercettazioni del padre della Boschi. Vero?
«Sul caso Boschi o c’è un chiarimento o l’unica strada restano le dimissioni del sottosegretario. Chiarimento che può avvenire solo se fa chiarezza Ghizzoni di Unicredit e la sua presenza in commissione sarebbe preziosa e auspicabile. Se lei avesse detto cose false sul suo interessamento a Banca Etruria dovrebbe dimettersi, non per essersi occupata della banca del proprio territorio, ma per aver mentito al Parlamento».
Cosa volete per votare la finanziaria? Una patrimoniale sulle prime case come chiede il Fmi?
«Noi chiediamo una svolta sulla questioni economiche e sociali, che non è ancora arrivata e non siamo più disponibili a sostenere norme che vanno in direzione opposta. La nostra condizione è rimettere al centro la questione sociale, la sanità e l’equità fiscale. Ripartire da investimenti per creare lavoro. Bisogna reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi più alti: facendola pagare al 10% delle famiglie benestanti, si recupera un miliardo di euro: sarebbe un segnale di giustizia sociale. Meno tasse per tutti era lo slogan di Berlusconi…».
Non è che volete schiacciare Renzi su Berlusconi per fargli votare la finanziaria delle larghe intese e sparare contro il Pd e l’inciucio in campagna elettorale?
«Tra Renzi e Berlusconi pare ci sia affinità su tante questioni, come il voto sui voucher; anche il soccorso azzurro a Lotti lo dimostra. C’è una sintonia molto forte tra i due su scelte di fondo di politica economica».
Il primo luglio sarete in piazza con Pisapia. Ma come va costruita secondo voi la vittoria del centrosinistra?
«Vogliamo costruire un centrosinistra in alternativa con le politiche fatte in questi anni, altrimenti ci sarà una parte consistente di elettori che finirà per astenersi o votare 5stelle. Il nostro obiettivo è dare vita al più presto a un campo nuovo largo e plurale. Lo faremo il primo luglio. Partiamo dal progetto, poi ci confronteremo con tutti senza pregiudizi, ma deve essere chiaro che ci vuole discontinuità con le politiche sbagliate del Pd. Scommette che Il primo luglio avrà inizio la novità politica più importante delle prossime elezioni?».
Siete disposti a sciogliervi nel Movimento “Insieme” lanciato da Pisapia?
«Nessuno pone il tema dello scioglimento. Si tratta di costruire. Dal primo luglio lavoriamo a un progetto più grande, di cui Articolo 1 sarà l’infrastruttura principale».
E siete disposti a separarvi da D’Alema per coalizzarvi col Pd?
«No assolutamente, non è in discussione: D’Alema è una personalità di primo piano nella storia della sinistra. I veti sono inaccettabili».