Scotto: la frittata di Bersani? Renzi aspetta un osso dal centrodestra

Politica e Primo piano

Colloquio con L’Argomento

di Paolo Falliro

Renzi tutti i giorni sta dicendo che occorre evitare la sindrome Bersani – dice a L’Argomento il coordinatore di Articolo Uno, Arturo Scotto – è chiaro che l’ex premier bussa alla porta del centrodestra a cui dice: ascoltatemi, prendetemi, sono qui ad aspettare che mi lanciate un osso. Ma non si capisce perché usi un precedente sul quale forse bisognerebbe aprire una riflessione un po’ più seria”.

Il riferimento secondo Scotto non è alla sindrome Bersani, ma al fatto che ci fu un pezzo del Pd e un pezzo del centrosinistra che non seguirono le indicazioni larghe, votate dagli organismi dirigenti, “probabilmente lui compreso”. Per cui tale atteggiamento è “del tutto puerile, perché evidentemente vuole lanciare un messaggio molto semplice: ‘guardate che nel Palazzo io sono il numero uno’, ma il problema è che ha dimenticato che c’è anche un mondo fuori dal Palazzo, ovvero un popolo, un elettorato, persone, donne e uomini in carne ed ossa che dell’alchimista Renzi si sono liberati già nel 2016 con il referendum”.

E ricorda che Bersani fu sì tradito dai 101, mentre Renzi fu bocciato da 20 milioni di elettori, dunque questa “ossessione martellante su Bersani è un modo per dire ‘io esisto e nel Palazzo dovete fare i conti con me’. Gli faccio i miei auguri”. Lo definisce un modo fanciullesco di provare a mettersi al centro della scena nonostante, sottolinea Scotto, non abbia i numeri per poterlo fare e per continuare ad attaccare la sinistra senza alcuna motivazione. “Ciò che non riesce a concepire è che la funzione di Articolo Uno in questa fase è quella di tenere assieme il fronte progressista, mentre Renzi tende a scassarlo”.