Scotto: cara Meloni, se la matrice non è fascista devi dire quello che sai

Politica e Primo piano

Pubblicato su Huffington Post

di Arturo Scotto

Cara Giorgia Meloni,

l’assalto alla Cgil non è una parentesi, una fiammata di follia. Dopo le manifestazioni di solidarietà mandate a Landini da tutto l’arco costituzionale, difficilmente tornerà tutto a posto come prima, si tratta di uno spartiacque: o si sta di qua o di là.

In questi giorni le tue dichiarazioni prima dei fatti del 10 ottobre si sono mosse sempre sul filo dell’ambiguità. Non c’è spazio in Fratelli d’Italia per nostalgie fasciste – hai detto sul Corriere della Sera -, ma poi vai in Spagna a sostenere Vox, che della nostalgia franchista ha fatto la propria bandiera. E Francisco Franco non era poi così diverso da Mussolini.

Ti ostini a dichiararti diversa e distante dai gruppuscoli NO Green Pass che hanno messo a fuoco e fiamme Roma, ma poi sostieni che certamente si tratta di squadrismo, ma la matrice non è chiara.

Dubito che Fiore e Castellino fossero dei passanti che casualmente quel pomeriggio si trovavano davanti alla sede della Cgil in Corso Italia per chiedere la tessera del sindacato. Sono fascisti, lo hanno sempre dichiarato e rivendicato, va dato a Cesare quel che è di Cesare.

Se dunque la matrice non è chiara, hai il dovere di dire agli italiani cosa sai, quale pensi che sia la verità.

Pensi che ci sia di mezzo qualcun altro? Visti gli attacchi che hai lanciato nei confronti della ministra degli Interni Lamorgese – in buona compagnia con il tuo alleato Salvini – sei convinta che di mezzo ci siano anche apparati dello stato infedeli?

Se hai informazioni di questo tipo, se anche soltanto un sospetto ti sfiora, se pensi che Forza Nuova sia manovrata da qualche agente esterno alla pura e semplice dimensione politica, devi dirlo al Paese.

E poi recarti alla magistratura a rivelare le fonti che ti hanno insinuato questi dubbi atavici.

La storia italiana è troppo ricca di episodi opachi, di commistioni oscure tra pezzi dello stato ed eversione fascista per continuare a reggere messaggi in codice non lineari, parole pronunciate a mezza bocca, distinzioni millimetriche per non scontentare nessuno.

Un parlamentare della Repubblica che dovesse avere informazioni diverse da quelle che ufficialmente sono emerse dalla fredda cronaca dei fatti e persino dall’azione conseguente della magistratura non può limitarsi a gettare il sasso nello stagno e nascondere la mano.

Ha il dovere di essere leale davanti all’opinione pubblica e trasparente nei confronti delle istituzioni.

Dunque, se la matrice non è fascista, devi dirci quale è la matrice secondo te.

Altrimenti intendi coprire qualcuno.