Oggionni: noi per Italia democratica e progressista, ci siano anche i 5 Stelle

Politica e Primo piano

Pubblicato su Huffington Post

di Simone Oggionni

Enrico Letta nella Direzione Nazionale del Pd ha appena detto una cosa importante, che ci riguarda: ha detto che sarà in campo per le prossime elezioni politiche una lista per lItalia democratica e progressista” da costruire insieme alle forze più strutturate che hanno lavorato nelle Agorà, a partire da Articolo Uno”.

Le parole sono importanti. Letta ci dice che non sarà – come sembrava da alcune interviste – una lista del Pd nella quale candidare alcune personalità o singoli individui, ma una lista aperta, una lista dei democratici e progressisti che può nascere con il contributo di forze organizzate, a partire dalla nostra.

Per me e per noi questo è un punto estremamente importante perché riconosce esplicitamente il ruolo e il contributo del nostro movimento politico ed è un segnale nella direzione della novità politica che invochiamo da tempo.

Tutto bene? Tutto semplice?

No, assolutamente. Occorre lavorare ancora in queste ore per evitare che il campo progressista si presenti separato, senza Movimento Cinque Stelle, perché vorrebbe dire partire con una grave ipoteca sul risultato finale. Dunque facciamo bene a ribadire, come ha fatto anche Bersani ieri sera, che non avrebbe senso mettere veti, innanzitutto nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Ma con franchezza diciamoci che non dipende più soltanto da noi. E in politica devi essere pronto a scegliere e ad agire anche qualora lo scenario non sia il migliore in assoluto.

E poi il programma, che è di gran lunga la cosa più importante: lo abbiamo detto e lo ripetiamo, cogliendo positivamente il cuore della relazione di Letta di questa mattina, che mi pare sia stato in sintonia con i problemi concreti e quotidiani e con le speranze di un pezzo importante del nostro Paese.

Per noi la sfida è superare gli slogan e i riferimenti incomprensibili, come quelli allagenda Draghi senza Draghi e oltre Draghi, e affermare le priorità di quellagenda laburista (lavoro sicuro, politica industriale coerente con la transizione ecologica, salario minimo, equità e progressività del fisco, paradigma della cura per un welfare universale, una politica internazionale diversa, pace, autonomia dellEuropa e disarmo) che serve davvero al nostro Paese e in particolare a chi lavora, a chi fatica e a chi soffre.

Verificheremo nei prossimi giorni la forza delle nostre idee, lo spazio per le nostre idee. E ovviamente decideremo insieme, nei nostri gruppi dirigenti, nazionali e territoriali.