Intervista a Il Foglio
di Carmelo Caruso
Sarà il terzo intervento in un anno contro il caro energia. I miliardi destinati circa cinque, ma si confida sette. Il provvedimento è previsto per il Cdm di domani e, al Foglio, lo presenta la sottosegretaria dell’Economia, Maria Cecilia Guerra.
Ce la farete dunque a trovare il denaro, ma soprattutto sarà sufficiente questo denaro? “Lo troveremo ma è necessario spiegare che anche questo terzo intervento sarà un intervento di sostegno”. Cosa significa? “Che non potrà compensare tutti gli effetti dell’aumento generato dal mercato”.
Si interverrà sulla produzione di gas? “Il governo andrà incontro alle imprese energivore. Si fornirà alle imprese gas a prezzi calmierati. È vero”. Quindi si trivella? “No, si potenzieranno le concessioni esistenti. La sfida più importante è però su come si gestisce la transizione energetica”.
Venerdì, quando il governo si riunirà nuovamente per il secondo Cdm, a distanza di pochi giorni, non ci sarà solo una norma per scongiurare il caro bollette. Spiega Maria Cecilia Guerra, che di Daniele Franco è la sottosegretaria, che si prevede anche un ulteriore intervento per sbloccare il Superbonus dopo le frodi denunciate in conferenza stampa da Mario Draghi. Ma si comincerà anche a ragionare, e sul serio, sulla transizione energetica, sull’automotive. Potrebbe essere costituito un fondo. Per quanto riguarda le bollette il provvedimento si articolerà così. Le parole della sottosegretaria: “Una parte riguarderà le bollette che incidono sul paniere della famiglie compromettendo il loro potere d’acquisto”. Le soluzioni? “Si lavora su come abbattere gli aumenti generati dagli oneri di sistema, ma anche abbattendo l’iIva sul consumo del gas. Un procedimento che abbiamo già utilizzato”.
E le imprese? “Ci si concentrerà sulle più colpite da questo aumento e sulle imprese energivore che sono in sofferenza”. Conferma che al momento non ci sarà scostamento di Bilancio? “Non ci sarà. È l’indirizzo del governo. Almeno in questa fase”. Dove si trovano sette miliardi? “Allo studio c’è un ampio ventaglio di soluzioni”. Intende che le troverete attraverso i proventi delle aste sulle emissioni di Co2? “Una parte”. Si dice che un’altra può essere recuperata tassando gli extra profitti delle grandi industrie? È un’idea praticabile? “È più difficile”. E perché? “Stabilire cosa sia un extra profitto in questo momento non è semplice”. Insomma, per arrivare a sette miliardi come si fa? “Altre risorse saranno individuate nelle pieghe di bilancio”. E poi? “Altre vie che interessano altre tipologie di entrate pubbliche sono ancora allo studio”.
Una ipotesi, che si registra ma non si conferma, almeno dal Mef, riguarda la possibilità di aumentare le royalty per le imprese che estraggono. La sorpresa quindi quale può essere? “Io direi che la sorpresa sarebbe semplificare. Occorrono per questo, e nel provvedimento di venerdì confido che ci siano, elementi per favorire ancora l’installazione di fonti alternative con procedure ancora più snelle. Non è una fantasia vedere in ogni edificio pubblico l’installazione di pannelli fotovoltaici”.
È probabile che questo intervento non sarà neppure l’ultimo. Dice Guerra: “Gli analisti concordano che questo aumento durerà nel tempo. Incide anche l’aumento della domanda da parte della Cina. Il governo accompagnare una transizione a cui, mi dispiace dirlo, siamo arrivati tardi e con affanno”. Esiste una proposta del governo, del premier, che sia di respiro europeo? La risposta: “Esiste. Si tratta di creare delle riserve comuni di gas”.
Nello stesso Cdm si proverà a rispondere alla crisi dell’automotive. Sottosegretaria, è anche lei sulla linea Giorgetti? È del parere che ci siamo dimenticati di intere filiere e drogato l’edilizia? “Distinguiamo. È vero che la transizione va governata per non uccidere una parte importante dell’economia ma è altrettanto vero che questo argomento non può diventare l’alibi per arrestare questo processo”. Dobbiamo attenderci quindi ulteriori incentivi per il settore automobilistico? “Io credo che più importante di questo sia preparare misure che rispondano alla domanda: come si governa la transizione?”.
Come si riconverte un’azienda che fabbrica auto diesel o meglio: sul serio si riconverte? “È necessario. Ecco perché bisogna iniziare a parlare, e qui ha ragione il ministro Giorgetti, di riorganizzazione industriale per il settore dell’automotive, e di riqualificazione del personale. Sono sfide che fanno tremare le vene ai polsi. Ci serve il passaggio all’elettrico ma reindirizzando le competenze”.
Il Superbonus è “cocaina” di stato? “È uno strumento che è servito, ma personalmente avrei reso possibile la cedibilità dei crediti solo per le ristrutturazioni condominiali”. Lo abbatterete per evitare le frodi? “Si opererà diversamente: permettere di completare le opere che sono state intraprese anche facilitando la cedibilità del credito con procedure controllate”. Come? “Il credito sarà codificato per tracciare la sua veridicità. Voglio ricordare che tutte le opere bloccate non sono state fermate dal governo ma dai sequestri dei crediti presso le banche per ordine della dalla magistratura. Separiamo la frode dalla buona intenzione”.