Guerra: se evadi ti premio, ma se lo fai per avere il RdC ti mando in galera

Politica e Primo piano

Intervento su Huffington post

di Maria Cecilia Guerra

Il linguaggio con cui nel dibattito pubblico ci si riferisce ai futuri beneficiari del Reddito di cittadinanza (RdC) diventa sempre più insopportabile e umiliante. Persone dedite a passare i loro giorni sul divano. Persone le cui spese devono essere attentamente e costantemente monitorate, se no chissà che cosa combinano. Furbetti, approfittatori, imbroglioni.

Questo atteggiamento di diffidenza e di stigma raggiunge il suo apice nelle bozze del decreto sul Reddito di cittadinanza che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri in settimana. In esso si introduce una norma penale speciale secondo cui: “Chiunque, nell’ambito della procedura di richiesta del beneficio economico, con dolo, fornisce dati e notizie non rispondenti al vero, incluso l’occultamento di redditi e patrimoni a fini ISEE o di dichiarazioni fiscali, al fine di ottenere il RdC, di cui altrimenti non sarebbe stato beneficiario, è punito con la reclusione da uno a sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito comunque disposti anche in assenza di dolo“.

È certo che l’appropriazione indebita di un beneficio economico debba essere punita, ed è quello che già il nostro codice penale prevede. Ma quale è la ragione per cui ci si dovrebbe accanire, con pene specifiche e più elevate, su chi imbroglia per ottenere il Reddito di cittadinanza rispetto a chi imbroglia per ottenere una qualsiasi altra prestazione pubblica?

La previsione penale per chi occulta redditi e patrimoni a fini di dichiarazioni fiscali per ottenere il Reddito di cittadinanza mi appare poi veramente vergognosa. Perché l’evasione fiscale di chi poi chiede il Reddito di cittadinanza deve essere perseguita penalmente, mentre non lo è quella, spesso più rilevante dal punto di vista quantitativo, di chi evade costantemente le tasse in spregio all’intera collettività?

La norma appare veramente incomprensibile da parte di un governo che ha appena fatto approvare con la Legge di Bilancio per il 2019 una previsione, cosiddetto saldo e stralcio, che, lungi dal metterle in galera, permetterà a persone che hanno barato sulla dichiarazione dei redditi (scovate dall’amministrazione finanziaria, poste in riscossione coattiva e che non hanno lo stesso pagato) di saldare con sconto le imposte dovute e non versate. E si può trattare di persone con un Isee ben superiore (più del doppio) a quello richiesto per accedere al Reddito di cittadinanza.

E mentre trattiamo come criminali super quelli che potrebbero imbrogliare per ottenere il Reddito di cittadinanza, la maggioranza, con il parere positivo del governo, ha creato una via di uscita per i Consiglieri regionali che hanno ottenuto fondi pubblici attraverso falsi rimborsi. Perché vadano assolti, grazie a una riduzione dei tempi di prescrizione, dopo il primo o il secondo grado di giudizio in cui sono risultati colpevoli.

Tutto ciò mi sembra indecente.