Guerra: ecco gli importanti interventi sugli asili nido nella legge di bilancio

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Pubblicato su HuffingtonPost

di Maria Cecilia Guerra

Il recente report dell’Istat sull’offerta di asili nido, ci conferma un quadro di inadeguatezza e insufficienza dei servizi per la prima infanzia. Solo il 24,7% dei bambini con meno di 3 anni, nel nostro paese, frequenta un asilo nido. Si tratta di una delle principali ragioni che rendono difficile la scelta di fare figli per le giovani coppie.

Due gli elementi che devono essere sottolineati: i costi elevati e le carenze dell’offerta.

I costi sostenuti dalle famiglie per i servizi educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati, sono significativi. Nel 2018, la spesa complessiva delle famiglie italiane è stata pari a 624 milioni. L’onere medio, che era pari a 1.570 euro nel 2015, è salito a 1.996 euro nel 2017.

Non meraviglia quindi che i vincoli economici spieghino una parte non trascurabile della mancata iscrizione all’asilo nido dei bambini. L’Istat ci dice infatti che nel 2018 il 12,4% dei genitori di bambini di 0-2 anni non iscritti al nido dichiarano di non averlo fatto perché i costi sono eccessivi. Questa percentuale è più alta al Nord (17%) rispetto al Centro (11,3%) e al Sud (7,2%).

Al Sud lo scarso utilizzo degli asili nido è anche spiegato, in misura molto superiore rispetto al resto del paese, dall’offerta limitata. La distribuzione dei nidi sul territorio è infatti molto squilibrata: contro i 47 posti disponibili ogni cento bambini della Valle d’Aosta in Campania ce ne sono meno di 9.

Questi dati danno ragione della scelta compiuta dal governo nella legge di bilancio di agire su entrambi i fronti:

  • ampliare significativamente, fino a garantirla a larga parte delle famiglie interessate, la gratuità dell’accesso agli asili nido, rendendo permanente il bonus pari a 1500 euro per famiglia, e aumentandolo a 2500 euro, per quelle con Isee compreso fra 25.001 e 40.000 euro, e a ben 3000 euro per quelle con Isee inferiore a 25.000 euro;
  • dedicare 2,5 miliardi, distribuiti sui prossimi quindici anni, per costruire ristrutturare e mettere in sicurezza edifici comunali destinati a ospitare asili nido, in modo tale da ampliarne significativamente l’offerta.