Fava: i 5 Stelle candidano il cugino di un mafioso, mio l’unico comizio a Castelvetrano

Politica e Primo piano

Intervista al Fatto quotidiano

di Luca De Carolis

Ora ho capito perché il candidato del M5S Giancarlo Cancelleri è rimasto sempre in silenzio su certi legami, su certi rapporti tra familiari. Era in imbarazzo”. Il vicepresidente della commissione Antimafia Claudio Fava, candidato di Mdp e Sinistra Italiana, risponde mentre viaggia verso il Trapanese, per una serie di comizi. In serata parlerà anche a Castelvetrano, il comune del boss Matteo Messina Denaro. “Sono il primo dei cinque candidati ad andarci” rivendica. Ma la giornata di Fava è soprattutto nel segno della conferenza stampa mattutina, in cui ha puntato il dito contro un candidato del Movimento a Palermo, Giacomo Li Destri: “È cugino di primo grado dell’omonimo Giacomo Li Destri, sotto processo per associazione a delinquere di stampo mafioso e ritenuto referente di Cosa Nostra a Caltavuturo, vicino a Palermo”.

Perché questa accusa, e perché solo oggi?

Ho saputo di questa notizia solo stamattina (ieri, ndr), da un sito. E mi sono procurato gli atti giudiziari. Dalle intercettazioni che ho letto nell’ordinanza emergono rapporti concreti tra il candidato del M5S e il cugino presunto capomafia sotto processo, per cui è stata chiesta una condanna a 14 anni di carcere.

Non è una colpa avere un cugino accusato per mafia. E dai 5Stelle assicurano che non parlava da anni con questo parente.

Le carte dicono altro. E poi non avevano rapporti pur vivendo in un paese da 3mila abitanti? Non solo: Li Destri avrebbe corrisposto il pizzo a Cosa nostra e si sarebbe rivolto ad alcuni rappresentanti della mafia perché la situazione si potesse gestire amichevolmente.

Ora l’accuseranno di cavalcare questo fatto a ridosso delle urne.

Io indico la luna e qualcuno guarda il dito? Il tema è che hanno candidato il cugino di un accusato per mafia. Io ne ho parlato in conferenza stampa, ma originariamente l’avevo convocata per parlare di dissesto idrogeologico. Ho cambiato argomento in corsa.

Lei di fatto attacca frontalmente anche Cancelleri.

Se lui sapeva e ha taciuto è grave, ma se non lo sapeva è anche peggio. Una persona che non sa neanche filtrare i candidati della sua lista come potrebbe difendere la Regione dalle infiltrazioni della mafia?

E dire che giorni fa lei e il candidato governatore del M5S vi eravate scambiati segnali su una possibile convergenza in assemblea regionale, dopo il voto. Tutto saltato?

Diciamo che ora la figura di Cancelleri appare più ambigua. Adesso capisco perché ha attaccato solo gli impresentabili pregiudicati e non ha mai fatto cenno a quelli con rapporti familiari opachi. E anche perché non ha mai attaccato Riccardo Pellegrino, candidato in una lista a sostegno di Musumeci (amico dichiarato di Carmelo Mazzei, figlio del boss Nuccio, colto in un’intercettazione mentre affermava: “Se in campo ci fossero state persone di spessore, mafiosi, tutto questo manicomio non c’era…”, ndr).

Tra Berlusconi accusato per le stragi de11993, gli impresentabili e le sue accuse, il tema mafia è esploso a ridosso del voto.

Perché gli altri candidati non ne hanno mai parlato, e così appena c’è stata una miccia l’argomento è esploso con violenza.

Perché sarebbero rimasti zitti sul tema?

Perché essere generici è più semplice, mentre se sei più specifico devi fare nomi e cognomi. Io a Castelvetrano c’ero già stato sei volte, Cancelleri e gli altri consiglieri regionali del M5S mai. Vorrà dire qualcosa?