Conte: pieno sostegno a Conte, Fi può smarcarsi da Lega e Fdl

Politica e Primo piano

Intervista a Cronache

di Loredana Lerose

Se il Movimento 5 Stelle rischia di spaccarsi in due tronconi (favorevoli e contrari all’alleanza con Italia Viva e Matteo Renzi per favorire la nascita del governo Conte ter), gli alleati del Partito democratico e di Liberi e Uguali marciano compatti. A spiegare perché è il deputato di Articolo Uno, Federico Conte.

Ieri avete incontrato il presidente Fico, incaricato da Mattarella di trovare una sintesi tra voi, Pd, M5S e Italia Viva. Qual è la vostra posizione?

Noi ribadiamo la nostra posizione. Pieno sostegno a Conte che ha svolto con fermezza un compito difficile garantendo un punto di equilibrio tra posizioni distanti rispetto a diversi temi. Su molti dossier abbiamo trovato le giuste convergenze. La costruzione della mediazione parlamentare è faticosa anche perché siamo dinanzi ad una fase di transizione del sistema politico che è stato più volte modificato. Siamo passati prima dal sistema proporzionale a quello bipolare e adesso stiamo tornando alla conformazione proporzionale. Ciò significa che a confrontarsi sono più partiti con idee e posizioni diverse che devono trovare la giusta mediazione. Conte ha garantito tale mediazione tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e LeU.

Siete fermi sulla posizione del ‘Conte ter’, ma se la riedizione del governo giallorosso non fosse possibile, non con ‘l’avvocato del popolo’ premier, quale alternativa accettereste? Ci avete pensato?

Procediamo per gradi. Per ora pensiamo ad un nuovo governo con il vecchio perimetro della maggioranza, quindi con Italia Viva e il nuovo gruppo che si è formato in questi giorni. Speriamo che si chiariscano i contenuti a cui fa riferimento Renzi e procediamo con questo schema. Le crisi vanno verificate step by step.

Al momento sembra che recuperare Italia Viva e riabbracciare Renzi possa spaccare il M5S. Non teme che recuperando i renziani possiate perdere quella parte di pentastellati vicini a Di Battista?

Ci sono diverse posizioni dialettiche, era prevedibile qualche squilibrio all’interno di una forza politica così multiforme. Anche per questo Conte è l’unica opzione valida a tenere uniti i 5 Stelle nella stessa direzione di marcia.

Del gruppo ‘neocentrista’ di cui parlava fanno parte anche senatori provenienti da Forza Italia. Crede che anche altri tra i berlusconiani possano ritrovarsi ad appoggiare un Conte ter?

All’interno di Fi è in atto una discussione significativa che non è venuta fuori poiché oscurata da quella sui responsabili. C’è una parte che ragiona su un possibile cambiamento rispetto all’asse Salvini-Meloni. Nell’ottica di un sistema proporzionale che garantisce la rappresentanza senza il ricatto degli uninominali, non ci sarebbe stata la ricerca dei responsabili e ogni posizione sarebbe emersa meglio e prima. Le cose in politica si fanno quando l’alternativa è compiuta. È evidente che la discussione è partita e l’alternativa deve maturare. Del resto Fi in Europa è iscritta ai Popolari.

Quindi lei è ottimista rispetto all’evoluzione della crisi verso la realizzazione del Conte ter?

Credo che il Conte ter partirà con una maggioranza anche più ampia del Conte bis, con una squadra migliorata, un patto di legislatura chiaro, il recovery e le riforme chieste dall’Europa. La maggioranza si allargherà alle forze moderate del centro che stanno ripensando alla loro collocazione nell’arco costituzionale.

L’alleanza tra Pd-M5S e LeU deve ripetersi alle Amministrative al di là di quanto accadrà a Roma?

Penso che l’alleanza nazionale tra LeU – Pd e 5 Stelle vada resa permanente e che debba rappresentare l’ossatura di un patto di legislatura e dei patti territoriali. A Salerno lavoriamo in questa direzione. La mia parte politica lavora in questa direzione. Una coalizione con le forze di sinistra LeU, Pd, progressisti e 5 Stelle.