di Monica Guerzoni
«Aggiustiamo il percorso». È il senso del messaggio che Pier Luigi Bersani ha portato al premier Mario Draghi nei 40 minuti di incontro a Palazzo Chigi. Il padre nobile del centrosinistra ha un legame di amicizia con l’ex presidente della Bce, da quando il primo era ministro dell’Industria prima e dei Trasporti poi (1996-2001) e il secondo direttore generale del Tesoro.
In virtù di un rapporto che Bersani ritiene «fraterno» il colloquio è stato sincero e senza sconti. A Draghi il fondatore di Articolo Uno ha suggerito di «mettere un po’ d’ordine, perché il governo ha difficoltà politiche evidenti». La prima ha un nome e un cognome: Matteo Salvini. «A nessuno può essere consentito fare due parti in commedia, dicendo sì ai tavoli di maggioranza e no all’opinione pubblica», è il monito di Bersani, che al presidente del Consiglio ha detto di ritenere «vergognosa e pericolosa» l’accusa che il leader della Lega ha rivolto al ministro della Salute Roberto Speranza, cioè di voler chiudere le attività economiche per una posizione ideologica. «Non si possono scaricare le tensioni su chi ha il compito di tutelare la salute – ha avvertito Bersani – Non si fa politica su questo».
Il secondo suggerimento è che il governo dovrebbe «comunicare il senso delle sue scelte». E se Draghi è convinto che debbano parlare i fatti, l’ex segretario del Pd pensa che «i fatti non si spiegano da soli». Sulla battaglia tra aperturisti e rigoristi Bersani invita il premier a dire chiaramente agli italiani che “nel mese di aprile ci giochiamo la possibilità di fare una campagna vaccinale che ci consenta una estate sostenibile”, se invece un allentamento delle misure dovesse innescare la quarta ondata a maggio, “dovremmo dire addio all’estate”. Viste anche le proteste e le tensioni sociali Bersani ha spronato Draghi a spiegare le ragioni di decisioni dure come la cancellazione delle zone gialle e a comunicare “il senso di uno sforzo collettivo”. Ai cittadini, ai commercianti, agli imprenditori e ai lavoratori bisognerebbe indicare “una road map per i prossimi mesi” e mostrare, mentre si chiedono ancora sacrifici, che davvero c’è luce in fondo al tunnel: “Spiegare il senso di quello che fa il governo non tocca a un ministro, ma al governo stesso”.