Speranza: misure di contrasto alla povertà, progressività fiscale e basta bonus

Politica e Primo piano
Intervista a Il Fatto quotidiano
di Tommaso Rodano
Lavoro, Europa, tasse Oltre il Pd Abbiamo chiesto ai rappresentanti della sinistra italiana, che parla di lista unica ma poi continua a dividersi, di confrontarsi sui contenuti. Le stesse domande per tutti su Europa, lavoro e fisco. Per scoprire che tra i compagni Speranza, Civati, Fratoianni e Montanari, le affinità sarebbero molto più numerose delle divergenze. Tutti e quattro sono d’accordo sul ritorno dell’articolo18, su una riforma radicale delle politiche europee, sulla progressività fiscale. Al momento l’ipotesi di una lista unica alla sinistra del Pd sembra poco probabile: tra la nuova creatura lanciata da Pier LuigiBersani e Giuliano Pisapia (“Insieme”) e il movimento civico proposto da Anna Falcone e Tomaso Montanari il rapporto è di diffidenza reciproca. Il rischio è il ritorno della sinistra “pulviscolare” descritta da Bertinotti nell’indimenticabile imitazione di Corrado Guzzanti. Ps: Abbiamo insistito per avere un contributo anche da Pisapia o da un altro esponente di Campo Progressi sta, ma nessuno ha voluto rispondere alle nostre domande.
Euro si o euro no?
Euro sì.
Una proposta di sinistra sull’Europa?
È indispensabile attuare subito la cosiddetta golden rule, cioè non considerare per il calcolo del deficit tutte le spese in investimenti. Può rappresentare il primo passo per una modifica sostanziale del Fiscal compact. La sinistra è nata per battersi contro le diseguaglianze e in Europa ha spesso smarrito la strada. Una misura universale europea di contrasto alla povertà può diventare la bandiera di una nuova sinistra che ritorni a mettere al centro inclusione ed equità sociale.
È favorevole a reintrodurre l’articolo 18?
Sì. Vanno ripristinate le garanzie dell’articolo 18 a partire dai licenziamenti collettivi e da un criterio dí proporzionalità peri licenziamenti disciplinari.
Cosa propone per far crescere l’occupazione?
Per far crescere l’occupazione la strada maestra sono gli investimenti, che hanno un moltiplicatore per lo sviluppo pari a 2,5/3. Per la leva fiscale il moltiplicatore è invece solo 0,8. Quindi basta bonus e mettiamo le risorse che abbiamo per favorire gli investimenti.
Una proposta di politica fiscale?
Vogliamo ispirarci all’art. 53 della Costituzione che indica il criterio della progressività. Semplicemente chi ha di più deve pagare di più. Chi ha di meno deve pagare di meno. Questo significa ad esempio che è sbagliato che un miliardario non paghi la tassa sulla prima casa. Una proposta di revisione dell’Irpef dovrebbe andare in senso completamente opposto alla fiat tax (con cui tutti pagano esattamente la stessa percentuale indipendentemente dal reddito) aumentando la soglia di esenzione e il numero degli scaglioni.