Speranza: nelle critiche a Renzi poco coraggio. Pisapia è l’antieroe che serve

Politica e Primo piano

Intervista al Fatto quotidiano

di Luca De Carolis

“Quella nelle Comunali è stata una sconfitta bruciante, storica. Per me il centrosinistra resta un obiettivo, ma parlare di coalizione senza partire dai contenuti è solo politicismo. Vogliamo costruire un’agenda politica basata su un programma alternativo al renzismo”. Il deputato Roberto Speranza, tra i fondatori di Mdp – Articolo Uno, lavora agli ultimi ritocchi per la manifestazione di domani a Roma, assieme al Campo progressista di Giuliano Pisapia.

Da Veltroni a Franceschini, accusano tutti Renzi di voler isolare il Pd. 

Meglio tardi che mai. Mi fa piacere leggere certe critiche, perché mostrano che si è aperto un dibattito. Ma il problema è che non entrano con il coraggio necessario nel merito.

Ovvero?

Non dicono che il vero motivo per cui si è perso è che una consistente parte del centrosinistra non è andata a votare, perché non si riconosce nelle politiche sul lavoro, sulla scuola o sulla sanità di questo Pd.

Renzi fa notare che il centrosinistra unito a Genova ha perso male. 

Per vincere non bastano una formula e il volto di una persona per bene come il candidato a Genova, Gianni Crivello. Per riportare a casa tanta gente serve un’agenda alternativa al renzismo. Con lotta alle diseguaglianze, progressività fiscale e investimenti nel sociale.

Ma voi a sinistra come potete metterla in pratica? Sembrate in balia di veti e sospetti incrociati.

Non possono esistere veti o pregiudizi. Vogliamo costruire un campo il più largo possibile. Rovesciamo la piramide. Prima il progetto, solo dopo sigle e personalità. E guardiamo con attenzione a tutto ciò che si muove: la minoranza del Pd, Sinistra italiana, Possibile e i comitati per il No.

Quindi Giuliano Pisapia ha rimosso i no a Massimo D’Alema e Si?

Non li ha mai pronunciati, quei no, e lo ha anche precisato. Pisapia non è un uomo di veti, ma di unità.

Nei suoi piani Mdp dovrebbe sciogliersi per confluire in un’unica lista. 

Qui non si tratta di sciogliere ma di costruire. Mdp è un movimento nato per includere, sulla base dei contenuti.

A Pisapia non manca carisma?

In questa fase non ci servono eroi, ma anti-eroi, che segnino una discontinuità rispetto a leadership fondate sull’arroganza e sul ‘ci penso io’.

Renzi ha vinto le  primarie, con due milioni di votanti. Buona legittimazione, no?

E io infatti non la discuto. Ma ormai lui rappresenta una cultura politica diversa dalla nostra, e un mondo centrista. È amico di Briatore, ma lontano da chi vive nel disagio.

In piazza domani verranno diversi big del Pd, da Andrea Orlando a Nicola Zingaretti. Stanno valutando di passare con voi? 

Sono molto contento per la loro presenza. Spero che si rendano conto di come certi valori non siano più perseguibili nel Pd renziano.

Intanto c’è un governo che dovrebbe proseguire. Mdp è ancora in maggioranza?

Abbiamo sempre votato la fiducia al governo, fino a quando non c’è stata la marcia indietro sui voucher. Ma ora chiediamo a Gentiloni una svolta sui provvedimenti economici, con soldi per gli investimenti e la sanità, e più progressività fiscale.

Altrimenti?

Dovranno andare a cercare i voti di Berlusconi. E Renzi si potrà concedere l’abbraccio con lui, anticipando forse quello che accadrà nella prossima legislatura.