Speranza: “Nel Pd comanda Renzi, a lui interessano più Verdini e Berlusconi che il centrosinistra”

Politica e Primo piano

intervista a Repubblica

di Giovanna Casadio

Roberto Speranza, il ministro Franceschini apre a un’alleanza con voi dem usciti dal partito. Qualcosa sta cambiando nel Pd?

«Il Pd è guidato da Renzi che finora mi pare abbia posto veti a chi sta pienamente nel centrosinistra come me. Mentre non ha messo alcun veto al dialogo con Berlusconi e con Verdini. C’è un cambio definitivo della natura del Pd, diventato un partito di centro che non guarda più a sinistra».

Quindi a Franceschini risponde: no, grazie?

«Franceschini è un buon ministro dei Beni culturali. Ma purtroppo la linea la dà Renzi e mi pare chiara. E’ un partito personale che guarda al centrodestra moderato. Lo si vede dalle politiche messe in campo. Penso al provvedimento sulla legittima difesa. Aggiungo: le parole di Debora Serracchiani sullo stupro che è più grave se compiuto da immigrati, non smentite da nessun dirigente dem, sono emblematiche di questo cambio».

Tuttavia per le prossime amministrative avete fatto molte alleanze con il Pd, circa nei 2/3 dei Comuni.

«Dove si può il centrosinistra resta l’obiettivo. A Genova con Crivello e a Palermo con Orlando siamo nell’alleanza di centrosinistra con il Pd. In altri Comuni siamo in contrapposizione».

Alle politiche lei immagina una lista con Pisapia?

«Non tiro per la giacchetta Pisapia. Sostengo il suo sforzo generoso per ricostruire il centrosinistra. Ma certo c’è bisogno di una casa dei progressisti se vogliamo recuperare un popolo che, tradito dalla leadership di Renzi, si asterrà o peggio sarà sedotto dalle sirene grilline».

Legge elettorale: voterete l’Italicum bis o la proposta del Pd?

«Mai più un Parlamento di nominati, daremo battaglia fino alla mobilitazione nel paese. Nell’Italicum bis ci sono i capilista bloccati. Quanto al Pd, in 5 giorni ha fatto 7 proposte, anche lì con i capilista bloccati. No a un Parlamento di servi».

Per la vicenda Etruria, Boschi si deve dimettere?

«La posizione di Boschi è indifendibile. Se ha mentito al Parlamento deve dimettersi. Lo scandalo non è che un deputato si occupi di una banca del suo territorio, ma che lo faccia dopo che in Parlamento nel 2015 disse di non essersi mai occupata di Etruria visto il ruolo di vice presidente del padre».