MGS, Il Manifesto 2020. Il tempo di una nuova identità

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Il Manifesto del Movimento giovanile della sinistra. L’anno della lotta alla pandemia sarà inevitabilmente uno spartiacque della storia.

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Speranza: per le feste chiudere, non aprire. La Merkel ha fatto bene

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

La mia posizione non cambia, è sempre stata cristallina. Allentare proprio adesso le misure di contenimento sarebbe un grave errore. Non andate tutti nello stesso posto. Quando vedete che ci sono luoghi con tante persone, evitateli, se non vogliamo poi essere costretti a restrizioni molto dure. Ascolteremo con grande attenzione i nostri scienziati e l’auspicio è che nel giro di poco tempo si possano assumere ulteriori misure, in grado di scongiurare una ipotetica terza ondata. Se ci fermiamo e molliamo, la curva del virus può tornare a salire. Senza salute non c’è economia, lo ripeto da mesi.

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Scotto: commissione di vigilanza sul Recovery, presidenza all’opposizione

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Lorenzo Calò, Il Mattino

Renzi sta mobilitando tutto il reparto guastatori per far saltare un equilibrio faticosamente costruito all’interno del governo. Lui pensava di dare le carte e invece sta regredendo a una iniziativa politica a dir poco sulfurea. Sugli obiettivi nodali il governo è coeso. È stato l’unico esecutivo in Europa a bloccare i licenziamenti, a portare a compimento grazie a Invitalia un asset industriale strategico come l’Ilva. Sul Recovery fund lo stesso ministro Amendola ha ribadito che sono state svolte approfondite riunioni preparatorie. Come mai Renzi non se n’è accorto?

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Fornaro: attenzione, la seconda ondata può spingere il centrodestra

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Stefano Rizzi, Lo Spiffero

Nelle prime elezioni dopo l’esplosione della pandemia, quelle regionali di settembre, tranne che nelle Marche, sono stati premiati tutti quelli che hanno gestito la prima ondata, da Vincenzo De Luca a Luca Zaia, passando per Giovanni Toti e Michele Emiliano. Questo è stato, in gran parte, frutto della reazione dell’opinione pubblica che è andata alla ricerca di protezione. A promavera potrebbe invece prevalere un elemento di instabilità generato dalla crisi economica, ribaltandosi innanzitutto sul governo, con un aumento della sfiducia nei confronti delle istituzioni. Anche la destra salviniana e meloniana fa fatica ad interpretare una posizione antisistema. Credo che valvole di sfogo potrebbero scaturire positivamente, anche e soprattutto perché parliamo di elezioni comunali, da proposte civiche. Se c’è un modello interiorizzato dai cittadini è quello del sindaco e quindi soprattutto al secondo turno si gioca davvero un’altra partita. Anche questo è un elemento che vedo non considerato a sufficienza.

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Panzeri: finora bene, ma lavoriamo per le prossime elezioni

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Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

La nascita del governo giallorosso nel settembre 2019 è stata per Articolo Uno una vittoria indubitabile. È giusto ricordare che è l’unico soggetto politico che ha convintamente scommesso sulla formazione della nuova maggioranza, senza dover fare capriole o piroette. Dopo più di un anno di questa esperienza di governo, stante la condizione di partenza, possiamo andare orgogliosi dei risultati ottenuti, in particolare nella gestione dell’emergenza sanitaria e sociale che si è determinata. Ma ciò non può bastare. Abbiamo sfidato prima di tutto il Pd a condividere con noi questo obiettivo, ma la risposta purtroppo è stata finora ampiamente deludente. Al punto in cui siamo, pur nella consapevolezza della straordinarietà della situazione, riteniamo indispensabile coinvolgere tutta la nostra comunità in un ampio e partecipato confronto politico per decidere in che direzione procedere, essendo in gioco il nostro destino. Le opzioni possono essere diverse, tutte legittime e valutabili, ma ciò che non possiamo permetterci è la paralisi politica.

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Speranza: il mio piano per il post Covid, servono tutti i fondi possibili

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Marzio Bartoloni e Barbara Gobbi, Il Sole 24 Ore

Per me ogni euro che arriva al Servizio sanitario nazionale è un euro ben investito e da dovunque vengano sono benvenuti, perché la salute è un bene pubblico essenziale che va difeso. L’Italia deve usare questo passaggio drammatico della pandemia per trasformare la crisi del Covid in una grande opportunità. La possibilità di una grande riforma sistemica che segni la ripartenza del nostro Servizio sanitario nazionale che è la cosa più preziosa che abbiamo. Dobbiamo evitare che le prossime settimane, in modo particolare i giorni del Natale che rappresentano un momento in cui si riprendono tante relazioni, inneschino una risalita dei contagi. Bisogna evitarlo perché sappiamo che da gennaio dobbiamo cominciare una campagna vaccinale contro il Covid imponente e senza precedenti. È lì che dobbiamo concentrare le nostre energie. Non si tratta dunque di linea morbida o dura ma di una linea necessaria.

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Bersani: quando sono stato male ho avuto paura di fare la fine del pirla

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Tommaso Labate, Sette

Il destino ha voluto che ogni momento importante della mia vita nelle istituzioni fosse accompagnato da un concerto rock. Il rock, in fondo, è quella dissonanza che corregge il mainstream, quel tono di vivacità che interviene sulle cose convenzionali rendendole più comprensibili, e anche più belle. Le riforme si fanno come gli assoli di Keith Richards, giocando d’anticipo. Parlare chiaro non è una questione di linguaggio ma una vera e propria scelta morale. Sull’ambulanza ho testato in prima persona la bontà di un modello di organizzazione. E ha funzionato.

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Speranza: da questa crisi l’occasione per non essere subalterni alla destra

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Roberto Speranza, la Repubblica

C’è una lezione di fondo che viene da questi mesi di lotta alla pandemia: la nuova centralità dei beni pubblici fondamentali. Dentro la crisi è emerso come ci siano valori non negoziabili che hanno a che fare con l’essenza della vita delle persone. Credo che da qui dovrebbe provare a costruirsi un nuovo pensiero democratico. In questo quadro confesso che faccio fatica ad appassionarmi ad una discussione sul futuro della sinistra italiana ed europea che dovesse stancamente rilanciare una riflessione tutta politicista sulle formule (riconquistare il centro) o riproporre orizzonti (la terza via) figli di un’era politica che non c’è più. La sfida che è dinanzi ai democratici e ai socialisti è la qualità dell’alternativa che saremo in grado di mettere in campo. Non è un problema di geometrie, di tattica, di manovra politica, ma di idee, valori e visione. Dagli Stati Uniti all’Europa è emersa una “nuova destra della protezione” capace di interpretare la rottura che si stava consumando, mentre noi, a sinistra, siamo apparsi troppo spesso distratti e incapaci di leggere quanto stava avvenendo. È indispensabile un coraggioso cambio di paradigma. La tutela della salute non è un costo, una merce, una generica spesa corrente, ma un investimento essenziale per il benessere dell’individuo ed il futuro delle nostre comunità.

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Bersani: una Bicamerale per cambiare le Regioni e salvarle

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Andrea Carugati, Il manifesto

L’elezione diretta ha creato la figura del “governatore” che si sente rappresentante di un popolo. Ma le regioni non sono nate per questo. Dopo 50 anni dalla nascita della regioni e 20 dalla riforma del Titolo V serve un tagliando su tutto il sistema delle autonomie, e ci metto dentro anche le province che hanno subito una riforma disastrosa e invece vanno rilanciate perché sono indispensabili. Dovremmo tornare agli anni Novanta, quando il presidente della regione era indicato sulla scheda elettorale, ma eletto dal consiglio. Vorrebbe dire che se uno si dimette il consiglio non si scioglie ma elegge un altro presidente. Un conto sono i Comuni, dove si amministra, e va bene l’elezione diretta dei sindaci. Un altro i luoghi dove si esercita il potere legislativo, e qui non ci deve essere elezione diretta dei vertici e le assemblee devono contare di più. E invece ormai i consigli regionali non contano più nulla.

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