Bersani: se Schlein allarga il Pd non ci sarà scissione. Nessuno balli da solo

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

C’è una novità che contiene un elemento di avventura. Ma la stasi è decadenza, quindi c’è uno sguardo positivo su questa ripartenza. Che sia una donna aiuta molto. Elly ha di fronte tre esigenze. La prima è tenere aperti l’allargamento e la chiamata, perché per un po’ di gente che è arrivata ce n’è tantissima che può essere ingaggiata in un progetto nuovo. La seconda è il percorso costituente, un partito plurale sta assieme solo se c’è discussione franca sui nodi politici essenziali. La terza priorità è la costruzione del campo. Armi per tenere in piedi l’Ucraina indipendente sì, per tenere in piedi la guerra no.

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Speranza: nasce una nuova sinistra, mi iscriverò al Pd. Nessuno vada via

| Politica e Primo piano
Giovanna Casadio, la Repubblica

Noi abbiamo creduto nel percorso di costruzione del nuovo Pd. Lo abbiamo condiviso, e parlo come segretario di Articolo Uno, avendo aderito alla fase costituente. La vittoria di Elly alle primarie sancisce con ancora più forza la nascita del nuovo Pd. Era la nostra scommessa di aprire una nuova stagione della sinistra italiana. Possiamo dire di avere raggiunto l’obiettivo. Di fronte a una destra, le cui parole e atti da quelli del ministro dell’Interno Piantedosi a quelli del responsabile dell’Istruzione Valditara sono gravi, l’unità dei progressisti non è solo una scelta politica giusta, ma un obbligo morale. Sul Covid ho la coscienza a posto. Ho sempre agito nell’interesse esclusivo del Paese. Ho fiducia nella magistratura.

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Scotto: dopo un anno di guerra è miope non aprire una riflessione

| Politica e Primo piano
Valerio Valentini, Il Foglio

Non chiedo svolte repentine. Chiedo che il nostro punto di vista, quello di chi predica le ragioni di un’iniziativa diplomatica, possa avere cittadinanza nel dibattito interno al Pd, che attraversi la carne viva del partito come attraversa già l’opinione pubblica. Schlein ha detto parole molto chiare. Occorre scommettere sul negoziato. Senza colpi di testa. E del resto, a evidenziare come la posizione di Biden, che punta quasi a spostare l’asse strategico europeo a est, sia in contraddizione con gli interessi europei, è stato un certo Romano Prodi. Che la linea della guerra a oltranza sia miope, lo dice sia Papa Francesco sia il segretario generale dell’Onu. E a parlare di un ritorno alla prospettiva di Helsinki è stato Sergio Mattarella.

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Errani: pace e lavoro, con Elly rimettiamo al centro i temi cari alla sinistra

| Politica e Primo piano
Chiara Bissi, Il Corriere della Romagna

Con Schlein un nuovo legame con tanta parte del popolo di sinistra che in questi anni si è allontanato. Il Pd deve rappresentare quelli che non ce la fanno da soli e deve dare un’idea alternativa di società. La nuova fase aperta dal Pd mette in discussione l’intero sistema politico italiano. Dobbiamo guardare avanti e affrontare i problemi con una visione chiara e un’identità precisa. Basta guardare quello che sta alle spalle, gli elettori hanno dato un giudizio. Vogliono un nuovo Pd, un partito plurale che abbia la capacità di dare risposte innovative. Bonaccini ha fatto la sua parte con un discorso che ho apprezzato. La mia stima rimane intonsa, adesso però bisogna fare la sintesi più alta e avanzata possibile. Guai a pensare di aver risolto tutti i problemi.

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Geloni: Schlein, fuori dai giochi e per questo credibile. L’ultima chance del Pd

| Politica e Primo piano
Chiara Geloni, Il Foglio

Può essere troppo tardi, può darsi che Schlein fallisca. Ma chi le ha aperto le porte del Pd aveva capito una cosa: di continuità il partito sarebbe lentamente morto. Le primarie, nate per legittimare l’impostazione plebiscitaria e presidenzialista delle origini, sono così, con un meraviglioso paradosso, diventate un gigantesco “entrate e cambiateci”. Il Pd che esiste non basta più, hanno detto gli elettori. Il Pd che pensate di dover rappresentare non è quello che avete in mente, hanno spiegato. Noi siamo questi, siamo qui appena fuori dalla vostra porta, hanno gridato presentandosi al gazebo gli stessi che magari due settimane fa non avevano votato alle regionali. Guardateci. Il bello comincia ora.

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Fornaro: la “scissione sentimentale” tra iscritti ed elettori del Pd

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Federico Fornaro, Domani

I sostenitori di Bonaccini hanno pensato, errando, che apparire come il “partito del buongoverno delle città” fosse sufficiente per alimentare la macchina del consenso delle primarie, sottovalutando la dimensione della domanda di innovazione e di cambiamento. Rispetto all’andamento delle convenzioni tra gli iscritti Elly Schlein ha recuperato circa 20 punti percentuali, mentre Bonaccini è arretrato di circa 10 punti se si considera il sostegno ufficiale di Paola De Micheli. La sfida più difficile che ha di fronte Elly Schlein per rilanciare il Pd, però, è quella di far tornare il partito attrattivo e affidabile per i milioni di italiani che hanno scelto in questi anni la strada dell’astensione, schifati e delusi dalla politica.

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Fornaro: iscritti ed elettori. Tutti i numeri della storia del voto alle primarie

| Politica e Primo piano
Federico Fornaro, Domani

Mancano poche ore e si saprà se sarà prevalsa la «regola aurea» delle primarie Pd che vede il vincente tra gli iscritti confermarsi anche tra gli elettori oppure se Elly Schlein sarà riuscita nell’impresa di sovvertire le costanti del passato. Il modello di selezione della leadership delle «primarie aperte» fu utilizzato per la prima volta nella storia italiana per l’elezione del segretario di un partito nel 2007, mentre alcuni anni prima, nel 2005, il centro sinistra aveva scelto con questo sistema Romano Prodi per la guida della coalizione di centro-sinistra.

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Scotto: l’atomica incombe, ma pace e negoziato restano impronunciabili

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Arturo Scotto, Globalist.it

Non c’è bisogno di chiamare in causa Cassandra per capire che l’umanità non è mai arrivata tanto vicino alla deflagrazione atomica. Ci si prepara a una guerra di lungo periodo, addirittura riesumando le categorie consolatorie della guerra giusta. L’assenza di un dibattito a sinistra in Italia e in Europa su quali punti di caduta avrà il conflitto non è solo sconcertante, ma equivale quasi a un ammutinamento. L’assenza di una posizione del genere dal dibattito pubblico ci rivela qualcosa di più di una semplice assuefazione, ci relega all’impotenza. E lascia milioni di persone che nel week end sfileranno per la pace in ogni angolo d’Europa – appunto Europe for Peace – con l’angoscia di una politica che ha disertato da una funzione di rappresentanza

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Bugani: ora il centrosinistra è all’anno zero, Elly può dare la scossa

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Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano

Ora il Movimento deve superare l’abbaglio dell’autosufficienza, questa presunzione che non consente di dialogare in maniera serena. Allo stesso modo il Pd deve superare l’abbaglio renziano ridando linfa alle proprie radici popolari e socialdemocratiche e comprendendo che la storia che ha ereditato non basta per guardare tutti dall’alto in basso. A Bologna l’abbiamo fatto. Se i cittadini che si riconoscono nel centrosinistra verranno interpellati solamente quando si dovrà decidere il capo, si allontaneranno dalla politica.

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