Antonio Panzeri, Huffington Post
Da un lato emerge un’assenza totale di sensibilità politica: da tempo è stata richiesta dopo l’omicidio di Giulio Regeni la verità, verità mai arrivata. Anche la vicenda dello studente dell’università di Bologna Patrick Zaky, detenuto in Egitto dallo scorso febbraio, ne è testimonianza. Dall’altro emerge un totale disordine della politica estera italiana: nello scacchiere mediterraneo, e particolarmente attorno alla questione libica, Egitto e Italia non hanno le stesse posizioni. Al Sisi continua a foraggiare Haftar e l’Italia dovrebbe essere con il governo Al Serraj, l’unico riconosciuto dalle Nazioni Unite. Ora, che si debba lavorare per la pace in Libia, rientrando nel “gioco” rapidamente è senza dubbio urgente, ma che in attesa che si produca tutto ciò, l’Italia venda armi a un paese che sta da un lato opposto del tavolo libico, sembra oggettivamente un comportamento stupido.