Guerra: donne e mercato del lavoro, c’è poco da festeggiare

Politica e Primo piano

Intervento su Huffington Post

di Maria Cecilia Guerra

Ministero del Lavoro, Istat Inps, Inail, Anpal, con il loro secondo rapporto congiunto sul mercato del lavoro, Il mercato del lavoro 2018 verso una lettura integrata, uscito a febbraio, ci dicono che anche questo 8 marzo abbiamo poco da festeggiare.

Ecco alcuni dati:

Forza lavoro (occupati, disoccupati e in cerca di lavoro)

In Italia il divario di genere raggiunge il valore più alto dopo Malta (18,2 punti contro 11,4 della media Ue). In Italia meno della metà delle donne tra 15 e 74 anni appartiene alle forze lavoro (48,1% contro il 59,0% dell’Ue) mentre appartengono alla forza lavoro i due terzi della popolazione maschile (66,3% contro il 70,4% dell’Ue).

Se tra gli uomini il gap con l’Europa tende ad attenuarsi dai 30 anni in su – con tassi di attività nelle classi di età più adulte molto simili e superiori al 90% – per le donne il valore più alto dell’indicatore si attesta al 70,4% tra le 35-39enni, ma la distanza rispetto alla media europea non scende mai sotto ai dieci punti percentuali.

Occupazione

Per le donne il più basso livello di partecipazione al mercato del lavoro è dovuto soprattutto alla minore presenza nell’occupazione: la quota di occupate tra le donne italiane è di 12 punti inferiore alla media europea (contro circa 6 punti per gli uomini).

Inattività

Tra le donne, si riscontra una maggiore presenza di inattive, dovuta prevalentemente a motivi di carattere familiare: lavoro di cura e domestico. Tra le donne di 45-74 anni che non appartengono alle forze lavoro, il 30,4% non ha mai avuto esperienze di lavoro nella vita, fenomeno quasi assente tra gli uomini (3,8%) e molto più accentuato per le donne con basso titolo di studio (35,9%) e residenti nel Mezzogiorno (54,5%).

Forza lavoro potenziale

Ci sono tante donne che non cercano attivamente lavoro, per esempio perché scoraggiate ma sarebbero disponibili a lavorare: l’8%.

Sottoutilizzo

Lavorano meno ore di quelle che vorrebbero lavorare il 5,1% delle donne contro il 3,8 degli uomini.

Sovra-istruzione

Le donne lavorano con qualifiche inferiori rispetto a quelle che sarebbero adeguate al loro livello di istruzione: il 35,8 % delle donne laureate contro il 29,7% degli uomini (il 73,7% delle donne straniere diplomate e laureate).

Giovani donne

La maggioranza dei nuovi ingressi sul mercato del lavoro coinvolge gli uomini. Questo vale soprattutto per gli under 20 (40,4% donne contro 59,6% uomini) ma è vero anche per le classi di età successive: 20-24 anni (47% donne contro 52,7% uomini) e si attenua solo per i 25-29 anni (48,5% donne contro 51,5% uomini).

Passaggio a lavoro stabile

A 9 mesi dal primo lavoro il 41,9% degli uomini è interessato da almeno un’attivazione stabile, a fronte del 39,7% delle donne. A 24 mesi dall’ingresso nell’occupazione il 50,6% degli uomini risulta avere avuto almeno un’esperienza di lavoro stabile, percentuale che scende al 48,1% per le donne.

Anche per questo oggi le donne italiane, assieme alle donne di tutto il mondo, sono in sciopero e manifestano nelle piazze del Paese. Buon 8 marzo a tutte!