Intervista alla Dire
di Giulia Filpi
Sui processi in corso nei confronti dell’opposizione turca serve “una discussione da parte della comunità internazionale, e innanzitutto della Ue, con la quale Ankara ha stretto importanti accordi sulla gestione dei flussi migratori”. Così all’agenzia Dire il deputato italiano Arturo Scotto, in Turchia come osservatore internazionale per il processo nei confronti di esponenti del partito filo-curdo Hdp (Partito democratico dei popoli). Oggi Scotto è stato bloccato dalle forze di sicurezza turche per circa tre ore nel cortile tra l’ingresso esterno e un secondo portone di accesso al carcere di Sincan, 40 chilometri a ovest di Ankara. Qui, dove oggi la temperatura massima si aggirava intorno ai tre gradi, Scotto, del Movimento democratico e progressista (Mdp), ha atteso a lungo insieme all’europarlamentare Eleonora Forenza e a numerosi colleghi provenienti da Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Norvegia e Svezia. L’udienza di oggi ha visto sedere al banco degli imputati Figen Yuksekdag, già co-segretario del partito insieme a Selahattin Demirtas, il leader più in vista dell’Hdp, che sarà ascoltato domani.
“La magistratura aveva autorizzato la missione di monitoraggio, ma il ministero dell’Interno l’ha impedita – dice Scotto – stabilendo che la polizia fosse presente in assetto antisommossa per impedire l’accesso alla nostra delegazione e ai parlamentari dell’Hdp che ci accompagnavano”. Il processo è stato spostato repentinamente dal palazzo di Giustizia, nel cuore della capitale turca, al carcere di Sincan, sottolinea il deputato, “per evitare manifestazioni” e per “rendere più complicata la trafila per l’accreditamento degli osservatori”. “Domani sarà la stessa cosa, probabilmente, ma è più importante perché a essere preclusa agli osservatori sarà la prima udienza del processo a Selahattin Demirtas”. “Dal luglio 2016 siamo a oltre 113mila epurati, quasi tutte le amministrazioni locali dove sono stati eletti esponenti dell’Hdp sono state sciolte, dire che la situazione è particolarmente pesante è un eufemismo” denuncia Scotto. “Domani mi aspetto una parola dall’Alto rappresentante Ue, visto che Demirtas è accusato di terrorismo, e che tutti gli altri leader politici europei che lo hanno incontrato, tra cui diversi primi ministri, si esprimano e diano luogo anche ad azioni conseguenti”. Trecentonovantanove giorni dopo il suo arresto, l’udienza sarà la prima per Demirtas: l’accusa ha chiesto 142 giorni di carcere, secondo quanto riferisce il sito del suo partito. Lunedì l’Hdp ha pubblicato un comunicato di sostegno di un gruppo di intellettuali, artisti e politici americani ed europei, tra cui lo statunitense Noam Chomsky.