Ferrara: se Mdp ci considera incompatibili, ne prenderemo atto

Politica e Primo piano

Intervista al Corriere della Sera

di Monica Guerzoni

«Mai dire mai…».

La rottura con Mdp non è irreversibile?

«In politica niente è irreversibile – apre uno spiraglio Ciccio Ferrara, braccio destro di Pisapia alla Camera -. Ma la rottura ha riportato a galla il nodo di fondo».

Quale nodo?

«Noi volevamo costruire un soggetto largo, inclusivo e plurale, per impedire che ci fosse anche in Italia una deriva a destra. Siamo avversari delle destre e dei populismi e in competizione con Renzi».

Non avete divorziato da Mdp per allearvi con il Pd?

«Come facciamo, allo stato dell’arte, ad andare col Pd? Non è la destra, ma sul terreno delle politiche economiche e sociali ha allargato il solco tra governo e Paese».

Finirete per fare le ancelle di Renzi?

«È una lettura strumentale e fastidiosa, perché arriva da chi fino a ieri è stato nel Pd e adesso punta a un cartello delle sinistre, destinato a dividersi dopo le elezioni».

Vi incontrerete di nuovo, dice D’Alema…

«Anche subito, a condizione di condividere il progetto. È incomprensibile come D’Alema e Speranza vogliano costruire un nuovo soggetto con chi è convinto che il centrosinistra è morto, come Montanari, Falcone e Fratoianni».

Diserterete l’assemblea del 19 novembre?

«Le primarie della sinistra? Non ne abbiamo mai discusso. Il gruppo di Mdp nasce per costruire un campo largo di centrosinistra e nasce su due gambe, una che usciva dal Pd e una da Sinistra italiana. Ma dalla sera alla mattina, loro si sono fatti un partito».

Lei uscirà dal gruppo?

«Siamo nati plurali, non abbiamo nessuna voglia di separarci da questo gruppo. Se Mdp riterrà che la nostra presenza è incompatibile, prenderemo atto».

Voterete la fiducia sul Rosatellum?

«È sbagliato metterla e senza correzioni verso il Mattarellum non possiamo votare la legge».