Scotto: sbagliato stoppare De Luca. De Magistris doveva parlare con i senzalavoro

Politica e Primo piano

Intervista al Mattino

di Alfonso Pappalardo

«Chi è venuto lì per far saltare il confronto allora preferisce i monologhi solitari in tv di De Luca», attacca Arturo Scotto, capogruppo di Mdp alla Camera e organizzatore della festa nazionale a Napoli dopo la protesta di disoccupati e centri sociali che hanno fatto saltare il confronto con il governatore. E su de Magistris che assisteva impassibile e quasi compiaciuto aggiunge: «Mi sarei aspettato che aprisse un confronto con loro. E, invece, chi governa questa città ha preferito andarsene.

L’incontro con il governatore era l’occasione per un confronto.

«L’abbiamo invitato per porgli le domande che avrebbero voluto fare i tanti cittadini sulle emergenze di questa regione. Dal lavoro ai trasporti, dalla sanità all’ambiente, e ci sarebbe stata sicuramente una dialettica forte. Non sarebbe stato un confronto pacificato ma un naturale appuntamento in una festa aperta anche ad un avversario politico. Con una tensione dialettica sicuramente molto forte. Evidentemente chi è venuto lì per evitare che si tenesse l’iniziativa preferisce il De Luca che fa i monologhi stile Lira tv anziché i confronti politici».

Invece salta nonostante i vostri tentavi di mediare. Mentre il sindaco preferisce alzare i tacchi.

«Ringrazio Epifani e Rossi che hanno continuato e la festa non si è fermata: non abbiamo ceduto ad alcun ricatto ma indubbiamente mi sarei aspettato che chi governa questa città avesse aperto un confronto con quelle istanze. E invece se ne è andato. Eppure quelle istanze che loro portano avanti, compresa la battaglia contro lo sblocca-Italia che voleva commissariare Bagnoli, mi ha visto in prima linea a difesa della città e della sua autonomia contro la prepotenza di un governo che voleva imporsi su un pezzo importante di questo territorio. Penso che i manifestanti abbiano sbagliato obiettivo».

Si parla di un’intesa tra Mdp e de Magistris eppure lui oggi afferma che Pisapia non l’affascina.

«Abbiamo interesse a costruire un campo largo conte forze del cambiamento e della sinistra e dunque per non de Magistris è un interlocutore naturale ma fa un’affermazione sbagliata: la sinistra non la si resuscita con l’uomo solo al comando. Dobbiamo uscire da una dimensione leaderistica della politica e pensare a un campo di forze dove anche Pisapia e de Magistris possano convivere e lavorare insieme».

La festa dura sino a domenica: reinvitate De Luca?

«Abbiamo avuto momenti di tensione vera cercando di costruire una mediazione con l’aiuto di Prefettura e Questura affinché ci fosse un momento di contatto tra De Luca e i manifestanti per convocare un tavolo per la vertenza lavoro. Ma alla fine li governatore ha deciso di non farlo: mi dispiace. Eppure, in questo momento, è utile convocare un tavolo perché la priorità è abbassare la temperatura sociale e le istituzioni hanno un ruolo fondamentale».

Siete riusciti ad occupare conia vostra festa lo spazio del Pd, invitando i loro ministri. E ora Renzi risponde con la conferenza programmatica.

«In questi giorni abbiamo messo al centro le grandi questioni che riguardano il Mezzogiorno e il lavoro perché questo governo si è rivelato carente e lo vediamo nella nota di aggiornamento al Def. Senza contare zero soldi per la transizione ecologica, la previsione di abbassare la spesa sanitaria. La nostra battaglia parte da qui per passare a un tagliando al Jobs Act perché nell’ultimo trimestre il 97 per cento dei contratti stipulati sono a termine: è finito il doping degli incentivi».

Intanto il Pd a Napoli è moribondo e si continua a parlare di un addio di Bassolino per passare con voi.

«Qui si è rotto, prima di altri luoghi, il rapporto tra centrosinistra e interi pezzi. di popolo. Noi vogliamo ricomporre quella frattura che il Pd non è in grado di rappresentare. Bassolino è un leader del Mezzogiorno, una personalità politica che ha governato Napoli e l’ha cambiata. Non voglio tirarlo per la giacca ma gli dico: “Caro Antonio, questa è casa tua. Qui ci sono i compagni di una vita con cui è giusto combattere una lotta per il cambiamento”.