Intervista al Corriere della Sera
di Alessandro Trocino
«Anche a sinistra il problema esiste. Ma almeno, a differenza della destra, è vissuto con senso di colpa». Lo stesso che l’altro giorno, alla riunione di Insieme, ha fatto dire polemicamente a Giuliano Pisapia: «Mai più riunioni come questa, con diciannove uomini e una sola donna». Ovvero Cedila Guerra, capogruppo di Articolo 1-Mdp al Senato.
Che racconta: «Lo abbiamo notato tutti, questo squilibrio. Per una formazione nascente è un peccato veniale, perché può essere corretto, ma la questione esiste ed è trasversale».
Il problema, per la Guerra, è culturale e sociale. «Siamo schiavi di retaggi del passato, secondo i quali le donne capiscono poco di politica. In Parlamento ci sono più donne, grazie a Pd e 5 Stelle, ma molti troverebbero ancora rivoluzionario avere un capo dello Stato o un premier donna».
Si è trovata a disagio tra tanti uomini? «No, perché sono abituata, vengo dall’ambiente universitario, che è molto maschilista. Ma credo che serva un mutamento sociale profondo».
La Guerra è favorevole alle quote: «Soprattutto per rimediare al soffitto di cristallo, ovvero alla difficoltà per le donne di fare carriera».
E da combattere è anche la discriminazione nei confronti di chi ce l’ha fatta: «Due esempi per tutti, l’ex ministro Cécile Kyenge, che subiva la doppia discriminazione. E la presidente Laura Boldrini, attaccata in un modo vergognoso».