Oggionni: le Agorà scelta giusta, per una nuova coalizione di sinistra

Politica e Primo piano

Pubblicato su Domani

di Simone Oggionni

Il nostro partito, Articolo Uno, ha deciso di partecipare alle Agorà democratiche promosse dal Pd. Roberto Speranza lo ha confermato questa mattina in una conferenza stampa.

È una scelta giusta perché ci consente di cogliere l’opportunità di un confronto sui programmi, le prospettive, le idee, le forme organizzative, insieme al Pd e con tutti coloro che – come prevede la piattaforma – si sentono parte dell’impresa collettiva di dare all’Italia una sinistra e una coalizione progressista in grado di sfidare la destra e governare il Paese anche nella prossima legislatura. Questa scelta va precisata e dettagliata. Perché non sia un esercizio di stile, occorre che il confronto sia vero.

I temi di confronto

Mi riferisco innanzitutto ai grandi temi sui quali concentreremo il nostro contributo. Temi che sono oggetto di studio e di analisi nella sinistra di tutta Europa e dai quali conseguentemente possono sgorgare le nostre proposte programmatiche.

Penso al ruolo dell’Europa dentro e oltre la pandemia, a quello dello Stato e del pubblico, all’idea di una nuova pianificazione democratica delle politiche economiche, alla centralità del lavoro (di qualità) e dei suoi diritti, al tema del divario retributivo di genere e a quello del salario minimo europeo, alla definizione di un sistema di welfare sempre più esteso e capace di rispondere alla richiesta di protezione che emerge prepotentemente dalla crisi sociale e sanitaria.

Penso alla centralità nuova e definitiva della transizione ecologica e alla necessaria attenzione verso politiche ambientali radicalmente in discontinuità rispetto al recente passato. Su ciascuno di questi temi – e molti altri – occorrerà andare in profondità, perché si tratta degli assi fondamentali di quella che in tutta Europa sembra delinearsi come la consapevolezza di una vera e propria rifondazione del pensiero e della pratica socialista: non un maquillage di quel che c’è ma un vero e proprio cambio di passo.

Discussione programmatica

Mi riferisco tuttavia anche a un secondo terreno di confronto, che non è meno importante del primo, e che anzi è rispetto ad esso coerente e conseguente.

Se accettiamo – come è giusto fare – le Agorà democratiche come terreno per una discussione programmatica profonda, capace di guardare al futuro; se le prendiamo sul serio anche dal punto di vista del modello che propongono: un modello democratico, orizzontale, che rovescia la piramide e dà voce alle tante e ai tanti che sin qui hanno soltanto guardato da lontano alla politica della sinistra e ai suoi sviluppi; se, insomma, vogliamo contribuire per davvero alla fase nuova che si apre, occorre una cosa a fianco e, forse, prima delle altre.

Occorre il coraggio e la determinazione di affermare dentro quella discussione anche una proposta organizzativa, coerente con quel bisogno di unità, rinnovamento e radicalità che abbiamo detto di voler portare sul terreno programmatico.

La proposta organizzativa

E qual è la proposta organizzativa? Io penso debba avere due gambe.

La prima è quella che anche Enrico Letta chiama il “campo largo”, cioè la coalizione: occorre la più larga unità tra le forze democratiche e progressiste, occorre che il Movimento Cinque Stelle sia coinvolto fino in fondo in questo percorso e che la leadership di Giuseppe Conte sia incoraggiata e sostenuta.

La seconda gamba siamo noi: ed è il bisogno impellente – lo affermo con umiltà ma anche con grande sincerità – non di rinnovare il Pd ma di rifondare, insieme, il soggetto politico della sinistra italiana. È questa la sfida nella quale occorre essere e sentirsi coinvolti. Un partito, una forza, che sia popolare, di governo, con un rapporto stretto con il mondo del lavoro e con lo sguardo teso verso un orizzonte diverso, un eco-socialismo democratico e innovativo, capace di affrontare le sfide del presente e del domani.

Il Pd è fondamentale in questo percorso. Non esiste questo percorso senza il Pd, senza la sua forza e le sue idee. Ma il Pd non è sufficiente, non basta. C’è bisogno – penso – del contributo di altre, di altri, e di una nuova – ponderata, consapevole – radicalità.

Pensiamoci. Discutiamone con coraggio e fiducia anche dentro le Agorà democratiche.