Errani: attenzione, a Bologna ci giochiamo l’identità del centrosinistra

Politica e Primo piano

Intervista a Repubblica Bologna

di Silvia Bignami

Vasco Errani, Enrico Letta insiste su primarie tra Matteo Lepore e Isabella Conti. Lei è d’accordo?

Io non ho paura né pregiudiziali sulle primarie, ma le primarie fatte così ribaltano un po’ la logica. Mi spiego. Primo, non è chiara qual è la coalizione, qual è il profilo e il progetto dentro il quale si svolgono. E questo è un punto politico. Secondo, siamo di fronte a un dato: da una parte c’è Lepore, che da mesi lavora per costruire un dialogo col centrosinistra, dall’altra c’è Conti, che oggettivamente è calata dall’alto. Io dico: prima di tutto bisogna porsi il problema del profilo e del progetto della coalizione.

Una parte dei dem rimprovera al Pd bolognese proprio di non aver definito il profilo della coalizione. 

Non entro nel dibattito del Pd. Ma dico una cosa: il Pd è fondamentale per il centrosinistra, quindi dovrà fare scelte chiare, nette. Io penso che il tema sia costruire un nuovo centrosinistra con al centro un progetto chiaro per la città, che sappia tenere insieme sinistra, M5S e le forze moderate che stanno dentro al progetto. Per riuscirci deve esserci una strategia chiara, sui contenuti.

Iv fa parte di questo progetto? 

Io credo che a livello nazionale ci sia bisogno di fare chiarezza. Ho letto ad esempio che Iv esce dalla giunta a Palermo perché aveva chiesto di allargare la maggioranza alla Lega. A Torino starebbe col centrodestra. A Roma non partecipa alle primarie. Serve chiarezza. Poi certo, ci sono i contenuti che fanno il progetto e la coalizione stessa.

Conti sostiene di candidarsi da “indipendente”. Lei ci crede?

Conti dice “io sono isabelliana”, con una certa dose di autocentrismo, mentre io penso il tema sia la comunità: il “noi” e non l’”io”. Aldi là di questo però il dato è oggettivo: la proposta del suo nome è venuta da Renzi.  Non strumentalizzo, ma non è che si possa nascondere un dato oggettivo. Il problema poi è sempre il progetto: deve essere chiaro e senza trasformismi. Non si vota su due persone. Si vota su idee di fondo, che riguardano il progetto per la città e il profilo del centrosinistra. E Lepore per il lavoro che ha fatto, per il modo in cui l’ha fatto, per il suo rapporto con la città, non calato dall’alto ma cresciuto nella sua carne viva, per il dialogo con Coraggiosa, Coalizione civica, 5 Stelle, le associazioni, mi convince. Questo progetto si deve concretizzare: Coraggiosa, Coalizione civica e M5S decideranno nelle loro assemblee. Sono positivo.

Lei dice che si vota su due profili di centrosinistra. Queste primarie sono una battaglia tra Renzi e Letta?

Diciamo così: qui si discute della qualità e della identità del centrosinistra. Questo certamente sì. Ed è un bene. Perché Bologna ha una identità forte, una storia, una cultura solidale e una visione della politica chiara. Credo sia su questo che bisogna contare. Bologna può avere un ruolo nazionale, come ha avuto ad esempio con l’Ulivo. Qui si può costruire quel profilo di nuovo centrosinistra che serve al Paese.

Lei immagina un centrosinistra “modello Bonaccini”, come il Pd?

Non parlo di modelli. Per me la vittoria importantissima alle regionali è stata segnata dal popolo: le Sardine sono state l’innesco perché il popolo prendesse la parola e scegliesse sulla base dei suoi valori. La politica non è geometria. La politica è un’idea di fondo. E questa idea di fondo non è “centro, moderati eccetera”, ma dove andiamo, con quali valori e quali contenuti.

Di primarie ne ha viste tante. Un pezzo di Pd può appoggiare Conti?

Io penso che il Pd a un certo punto dovrà scegliere quale candidatura sostenere. Dopodiché il problema sono le regole. Abbiamo anche visto primarie dove elettori di destra sono stati determinanti nel scegliere il candidato del centrosinistra. Ora questa cosa andrebbe evitata.

C’è questo rischio a Bologna?

Io di rischi ne vedo tanti, ma quel che dico e a cui credo è che Bologna sia in grado, capendo qual è la posta in gioco, di risolverli. Positivamente.