Scotto: M5S scimmiotta la sinistra ma le sue sono proposte di destra

Politica e Primo piano
Francesco Romanetti, Il Mattino

 

Ora qui, ora là. Un po’ di qua e un po’ di là. Quanto c’entra il Movimento Cinque Stelle con la sinistra? Luigi Di Maio spara contro le Ong che soccorrono immigranti. E qualche settimana dopo c’è un Grillo che si mette in marcia tra Perugia e Assisi (storico camminamento pacifista e cattocomunista) e si dice «francescano», evocando forse anche il pontificato sociale e progressista di Papa Francesco. Insomma, che fa il M5S? Annusa a sinistra in cerca di voti dopo aver strizzato l’occhio alla destra intollerante e xenofoba? Ne parliamo con Arturo Scotto, per anni dirigente e deputato di Sinistra Ecologia e Libertà e dal febbraio scorso tra i leader che hanno dato vita con Bersani, D’Alema e Speranza a Mdp, il Movimento dei democratici e progressisti-Articolo 1.

Onorevole Scotto, i Cinque Stelle vi contendono spazi e parole d’ordine? Lei che idea s’è fatto del «grillismo»?

Cominciamo col dire che il M5S si presenta “oltre” la destra e la sinistra. Come ha fatto Macron in Francia E di solito chi si dice né di destra né di sinistra, in realtà è di destra. E infatti Macron ha messo a capo del governo e dei ministeri economici degli ex gollisti Il Movimento Cinque Stelle rappresenta però anche una quota di elettorato deluso che ha abbandonato la sinistra.
Dunque i Cinque Stelle possono risultare credibili a chi abbandonala sinistra?
Il punto è che poi bisogna fare i conti con l’osso dei problemi. La polemica alimentata da Di Maio -una polemica che mi fa schifo mostra una politica onnivora, che mira a sfondare presso l’elettorato di destra e leghista, basandosi sulle dichiarazioni di un procuratore, Zuccaro, che poi davanti alla Commissione Difesa del Senato ha dovuto ammettere di non avere nessun elemento di prova rispetto a presunte infiltrazioni nelle Ong che salvano i migranti in mare. Zuccaro mi sembra un personaggio superficiale, che forse vuole costruirsi una carriera politica. Insomma, i Cinque Stelle giocano su due tavoli.
E Grillo si mette in marcia tra Perugia e Assisi.
Sì, e mentre parla di reddito di cittadinanza poi propone di finanziare con soldi pubblici la scuola privata, dagli asili alla primaria. La nostra battaglia contro la cosiddetta “buona scuola” puntava invece proprio a contrapporsi all’esternalizzazione dell’ istruzione a settori privati. Il Movimento 5 Stelle somiglia alla ex ministra Gelmini…
Poi, però, c’è la proposta del reddito di cittadinanza.
Io sono primo firmatario di una proposta per introdurre il “reddito di dignità”, rivolto alle fasce più povere della popolazione. Ricordo tre fatti. Primo, appena ieri l’Istat ci ha spiegato che i170% dei giovani vivono nella famiglia d’origine perché non hanno mezzi autonomi di sussistenza. Secondo, la condizione salariale in Italia crea una faglia sempre più ampia di diseguaglianza, tra salarle profitti. Terzo, le politiche del governo contro la povertà sono solo una cura omeopatica, 9 9 Il Mezzogiorno e il lavoro Abbiamo pronto un piano per il Sud: 8 miliardi all’anno per difesa del territorio nuova 285, energie rinnovabili destinando appena ‘miliardo e 800 milioni per tre anni per ben 5 milioni di persone che sono sull’orlo della povertà assoluta Per il Monte Paschi sono stati trovati20 miliardi in una notte. Quanto ai Cinque Stelle, restano alla suggestione del reddito di cittadinanza come sostitutivo del lavoro, noi pensiamo a politiche per il lavoro.
A sinistra oltre il Pd: un argine al populismo? Ma poi, dov’è il populismo? Solo a destra?

Indubbiamente “populismo” è una parola abusata, che andrebbe meglio connotata. Il populismo è la malattia senile della democrazia, quando la politica risulta ininfluente, smette di incidere. Il populismo espelle il conflitto sociale e diventa rivolta generica contro la “casta”, sostenendo che “sono tutti uguali” . Poi assume tratti razzisti e xenofobi, un tempo contro i meridionali oggi contro i migranti, indicati come causa dello star male. Su questo gioca soprattutto la destra, i Cinque Stelle. Ma anche in parte il Pd: con i decreti Minniti, con gli stupri di serie A e di serie B della Serracchiani, con una legge sulla legittima difesa che sembra un’istigazione ad armarsi.
L’occhio grillino, si dice,non è tanto attento al Sud Ma la sinistra che cosa propone?
Proprio domani presentiamo a Milano un piano per la cura e messa insicurezza del territorio che prevede 8miliardi all’anno per tre anni, con l’apertura di 2mila piccoli e medi cantieri all’anno. Sono fondi che andrebbero in buona parte al Mezzogiorno. Le risorse? Ci sono se si eliminano inutili incentivi a pioggia. Non solo: un altro nostro punto programmatico è quello di una”nuova 285″ per la pubblica amministrazione, dove negli ultimi 10 anni sono stati persi 600mila posti di lavoro, con il blocco del turn-over. Noi diciamo che per ogni lavoratore che va in pensione, va assunto un giovane diplomato o laureato. E poi c’è un’ultima sfida per il Sud: portare a quota zero le fonti fossili entro 20 anni. Si tratterà di incentivare davvero le energie rinnovabili, delle quali il Mezzogiorno è ricco».