Rossi: c’è lo spazio per una sinistra rossoverde a doppia cifra. Ma per costruirla serve una strategia nuova

Politica e Primo piano

Gli ultimi sondaggi di Ilvo Diamanti ci dicono che in Italia esiste lo spazio per una sinistra a doppia cifra. Per costruirla occorre però un discorso politico nuovo e netto. Occorre una strategia per ridare voce ai valori della sinistra e creare spazi di partecipazione sempre più ampi e frequenti. Un percorso di questo tipo non giustifica più alcun timore. Né rispetto al superamento di identità e bandiere troppo particolari – che risulterebbero incomprensibili – né rispetto al proporsi come forza di governo. Da molto tempo assistiamo al tentativo di rimpiazzare la logica destra/sinistra con quella sistema/antisistema. Posto che il tema ha senso in un’aula universitaria, preme notare che la prima conseguenza di questo disegno è la creazione di una grande visibilità per i cosiddetti populisti, estremisti, “antisistema”. Visibilità che giustifica quindi la richiesta di un “voto utile” per le “forze del sistema”. La domanda di fondo che dobbiamo rivolgere alle “forze del sistema” è: “qual è la logica che vi tiene assieme? Secondo noi, voi fate questo per un mero calcolo di sopravvivenza. Qual è dunque la vostra idea d’Italia?”.

Se smaschereremo questo trucco gli elettori – che sono più scaltri degli spin doctor e degli esperti di marketing politico (la più grande prova è il 4 dicembre) – ci capiranno e ci ascolteranno. Agli elettori e al nostro popolo, che è ancora vasto e diffuso, dobbiamo dire: “Dateci più forza per sostenere le vostre e le nostre idee. Vi aspettiamo!”.

Questo sarà il nuovo inizio. L’avvio di una ricostruzione della sinistra nel nostro paese. Una grande lista unitaria con una missione storica. Un progetto concepito non solo per evitare la tagliola degli sbarramenti, ma per portare al centro della politica il lavoro, i servizi pubblici, la tutela dell’ambiente, la giustizia sociale, la lotta alla povertà e alla solitudine sociale. Per fare questo occorre trovare una base comune, mettersi in movimento, costruire programmi e proposte politiche che servono al paese e alle persone nel quotidiano.

Daremo un primo contributo con “Fondamenta. L’Italia nel mondo nuovo”, poi occorrerà lanciare la volata. Personalmente sostengo che una sinistra del domani, a doppia cifra e popolare, dovrà avere un carattere rossoverde, ecologista e socialista. Sono queste oggi le grandi questioni e ragioni che si impongono ovunque ci misuriamo con il voto. Si pensi a Sanders, ma anche al successo dei verdi in Austria e alla collaborazione in Germania tra i rossoverdi e l’Spd. Dobbiamo ancorarci a questo percorso. In questo modo, sono certo, troveremo anche il sostegno di un elettorato giovane, plasmato da nuove culture, nuove abitudini di vita e di consumo e dotato di una visione del futuro progressista capace di traguardare il clima di paura e insicurezza cronica. Una proposta politica di questo tipo troverebbe una domanda larga e piena di speranza. Il mio impegno sarà tutto in questa direzione.