“Gentiloni deve cambiare la manovra, non sosteniamo il governo a ogni costo”

Politica

Intervista a Pier Luigi Bersani
di Goffredo De Marchis, La Repubblica (29 marzo)

Onorevole Bersani, crede davvero a un’alleanza con Grillo?
“Fesserie. Sa chi le dice? Quelli che fanno finta di non capire. Gli stessi che pensano a una union sacrèe dei responsabili contro i populisti. Senza rendersi conto che cosÏ si preparano a costruire non un’autostrada ma un aeroporto dove partono i Jumbo per la vittoria dei 5stelle”.

Chi sono per lei i grillini?
“Vuole che le dica che sono demagogici? Lo sono. Opportunisti? Sì. Se la cantano e se la suonano? Sì. Sono solipsisti? Sì. Hanno la suggestione autoritaria della democrazia diretta? Ancora sì Ma perchè sono al 30% nei sondaggi? Dobbiamo chiedercelo. Perchè tanta gente, anche di sinistra, li vota? Perchè non sono solo quella roba lì. E chi mi fa la predica, chi afferma che sarei succube dei 5stelle è riuscito a togliere terreno a Grillo in questi anni? Non direi. Sono calati o sono cresciuti? Se il centrosinistra non fa il suo mestiere non perda tempo a dare dei populisti al Movimento 5stelle. Gli porta solo altra acqua. Vuole un esempio?”.

Certo.
“La prossima settimana si vota la legge sulla concorrenza. Farmaci: il Pd vuole bloccare la liberalizzazione della fascia C e consentire l’ingresso del capitale in un settore protetto. Energia: il Pd punta a superare l’acquirente unico, oltre 20 milioni di utenze, in una forma che crea un’ottima occasione per qualche azienda e un rischio serio per i piccoli consumatori. I 5 stelle sono contro questi provvedimenti e faccio fatica a dar loro torto, tanto più nel decennale delle lenzuolate sulle liberalizzazioni. Un partito che fa queste proposte sul farmaco e sull’acquirente unico è un partito che mostra di stare con l’establishment. Come stupirsi allora se tanta gente che si ritiene di centrosinistra va da un’altra parte?”.

Non nota un certo imbarazzo, anche nel suo nuovo partito Mdp, per queste posizioni?
“A me è chiarissimo che M5S cosÏ com’è adesso non porta l’Italia da nessuna parte, ne sono preoccupato. Ma cerco di capire come impedire che finisca così. E ai renziani che mi prendono in giro dicendo che cerco un dialogo sulle scie chimiche rispondo: cerco un dialogo sui farmaci e sull’energia. I problemi degli italiani. Le persone normali hanno capito bene quello che voglio dire. Alle nostre iniziative ne incontro tanti che hanno già votato 5 stelle. Te lo dicono in faccia”.

Le manca il Pd?
“Mi sento molto più libero. Ieri sono intervenuto in aula sul fine vita. Erano tre anni che non parlavo a Montecitorio”.

Come mai?
“Nessuno me l’aveva chiesto. Ma forse non ci sento bene…”.

Non ha rimpianti?
“No. Anzi. Mi rimprovero di aver fatto troppi sforzi per rimanere. Non Ë stata una scissione. La nostra gente era già scissa. Ho cercato di far intendere cosa stava accadendo, ma era impossibile parlare. E allora, come diceva Berlinguer, quando non sai cosa fare fai quel che devi. Il Pd di Renzi non è in condizione di animare le risorse del centrosinistra, anzi Ë respingente. Senza muovere quelle risorse, civiche, morali, culturali, vincerà una destra incombente. Noi di Articolo uno non bastiamo anche se non sarà poco quello che raccoglieremo, vedrete. Ma dobbiamo portare quello che abbiamo in un campo più vasto. Chi si riconosce nel centrosinistra, da qui al 2018, faccia qualcosa, ci dia una mano a creare un terreno comune. Il Pd purtroppo non è in grado di affrontare la bisogna perchè pretende di riassumere tutto il centrosinistra nel partito e il partito nel capo: Ë una drammatica illusione pensare che sarà Renzi a fermare certi fenomeni”.

Voterete la manovrina e il Def?
“Abbiamo tutta l’intenzione di garantire il percorso del governo Gentiloni, ma lo misureremo sulle proposte e presenteremo le nostre. Il premier deve realizzare che c’Ë una forza che ha un certo numero di parlamentari che non è nel governo, ma è nella maggioranza”. Significa? “Che le intenzioni ci sono, ma non a tutti i costi”.

E’ una minaccia?
“E’ la richiesta di correzioni equilibrate. Mi aspetto per esempio che Gentiloni convochi un tavolo con i nostri capigruppo. Mi sembra il minimo. E che dica la verità sull’economia agli italiani”.

Quale verità?
“Che con Renzi e con tassi bassissimi è aumentato il debito pubblico e sono diminuiti gli investimenti. Un caso singolare, per usare un eufemismo, forse unico. La nostra idea Ë concentrare ogni sforzo sugli investimenti seguendo una sequenza logica: gli investimenti danno lavoro, il lavoro d‡ consumi, solo i consumi danno motivo ai privati di investire. Aggiungo: fedeltà e progressività fiscale”.

Condivide il taglio al costo del lavoro?
“Gli sgravi piacciono ma portano anche punti interrogativi. Un conto Ë l’effetto annuncio, un altro sono i risultati. Come il Jobs act. I dati dimostrano che gli investimenti avrebbero fatto crescere il Pil molto più della decontribuzione. Dare fiducia va bene, ma la fiducia ha bisogno di risultati concreti.
Non Ë che se tutti soffiamo si alza il vento”.

L’ultima volta Renzi ha detto che voi scissionisti siete solo in cerca di poltrone che non avrete.
“Ci rivolgeremo a Poltrone e Sofà, gli artigiani della qualità”.