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La discontinuità che ci serve. Un esempio (lombardo) sull’ambiente

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Discontinuità, coerenza, credibilità. Sono le parole chiave del nuovo Partito democratico: con Elly segretaria, il Pd ha finalmente l’occasione di andare a prendere i tanti che in questi anni non sono andati più a votare. Ed è esattamente quello che è successo con le primarie del 26 febbraio.

Alle ultime regionali della Lombardia il Pd ha perso un’occasione per essere davvero credibile. E questo nonostante un buon candidato come Majorino che si è battuto a “mani nude” contro il centro destra.

Un esempio per tutti: l’ambiente. La Lombardia è una delle regioni più inquinate d’Europa e, nello stesso tempo, è diventata la pattumiera d’Italia. Milioni di tonnellate di rifiuti arrivano con ogni mezzo solo perché la nostra regione è dotata di undici termovalorizzatori.

L’alleanza con i 5 Stelle si è fondata proprio sull’esempio di quello che è stato fatto a Sesto San Giovanni: un vecchio inceneritore di rifiuti indifferenziati è stato riconvertito per valorizzare i fanghi dei depuratori. I termovalorizzatori andrebbero fatti altrove per evitare il “turismo dei rifiuti”. L’ideale sarebbe farne a meno ma per raggiungere questo obiettivo è necessario arrivare al 100% del riciclo di tutte le materie prodotte.

Si sarebbe potuto attaccare con più determinazione la destra che difende l’importazione di questi rifiuti per un fattore puramente di business pur sapendo che questo attacco avrebbe dato fastidio ad A2A, la multiutility che smaltisce più dei 2/3 dei rifiuti in Lombardia compresi quelli che arrivano da fuori regione. Certo, A2A ogni anno distribuisce utili importanti ai comuni di Milano e Brescia ma non dimentichiamo che il 50% di questi utili va a investitori privati. Questo risultato non può essere accettato a danno dell’ambiente, altrimenti non si realizza la credibilità di una forza che vuole definirsi ambientalista e di sinistra.

Ecco la discontinuità che occorre nelle politiche del Pd sui beni pubblici. Non è possibile lasciarne il controllo al mercato.

L’ambiente è un bene comune che va tutelato. Pensiamo soltanto al fatto che l’inquinamento fa aumentare la spesa sanitaria per visite, ricoveri, farmaci eccetera.

La raccolta e il trattamento dei rifiuti sono un servizio pubblico, le aziende che lo svolgono non possono privilegiare i profitti se non per migliorare il servizio stesso e tenere basse le tariffe per i cittadini. Non si tratta di un discorso ideologico tra pubblico e privato ma, più semplicemente, si tratta di avere il controllo pubblico sulla erogazione dei servizi.

Marco Cipriano

Articolo Uno Lombardia. Attualmente collabora per un centro studi di Milano, in passato è stato per i Ds Consigliere Regionale e Vicepresidente del Consiglio della Lombardia nonché Amministratore Unico della società che gestiva il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni (Mi)