Il Partito comunista italiano: una grande storia, un finale da raddrizzare

| politica

Centouno anni fa nasceva il Partito comunista d’Italia, poi Partito comunista italiano. Il più grande partito comunista dell’Occidente e, forse, del mondo.

Togliatti lo ha paragonato spesso alla giraffa: un animale che non ci doveva essere e invece c’era. È stata una grande storia che ha contribuito a costruire la democrazia, che l’ha salvata da tante trame oscure, che ha integrato grandi masse popolari nello stato, che ha migliorato le condizioni materiali e morali dei più deboli.

Certo è stata anche causa di una democrazia bloccata e, forse, non ha saputo rientrare, dopo la necessaria scissione del ’21, nel grande alveo della socialdemocrazia e del riformismo.

Tuttavia è stato l’unico partito comunista che non è rimasto sotto le macerie del muro di Berlino, che ha portato il meglio di sé in un’altra storia che ha saputo, nonostante un colpevole silenzio sul proprio passato, portare la sinistra al governo del paese.

Poi le due culture del progressismo italiano, il socialismo riformista e il cattolicesimo democratico, pensando di essere ferri vecchi, hanno dato vita al PD. Un errore storico che ha annichilito entrambe queste grandi culture politiche. In quel varco si è inserito il segretario fiorentino, con la s minuscola, che ha portato la sinistra al peggior risultato di tutta la sua storia, non solo quella del dopoguerra.

Uscire da un errore storico è la cosa più difficile in politica. E per questo tutte le forze del centrosinistra, compreso il pd, sono delle incompiute la cui maggiore debolezza è il distacco da quello che dovrebbe essere il suo popolo: precari, operai, partite iva, lavoratori poveri.

La reconquista di questo popolo perduto deve essere l’imperativo categorico e la linea politica e le elaborazioni programmatiche devono essere subordinate a questo obiettivo.

Solo così le due culture del progressismo italiano possono tornare, vedremo in quale forma organizzativa, ad aspirare ad una superiorità egemonica, che è l’unica possibilità di raddrizzare la gobba di questo paese. La destra, infatti, non può che cucire un abito su misura e perpetuare tutti i malanni storici dell’Italia.

Paolo Pagani

Segretario Provinciale Articolo Uno Brescia