Maxi blitz Seregno: Ricchiuti, avevo ragione! Quando denunciavo mi davano della pazza

Lombardia

Seregno – “Mi hanno dato della ‘pazza’, della ‘visionaria’, mi dicevano ‘la mafia a Seregno non c’è’. Ecco, invece, questa mattina scopriamo che chi mi insultava per il mio impegno oggi è agli arresti con l’accusa di scambio politico-mafioso”.

Durissimo il commento della senatrice Lucrezia Ricchiuti (MDP) alla notizia del maxi blitz contro la ‘ndrangheta con 27 arresti. Tra questi, appunto, ci sarebbe anche quello del sindaco di Seregno Edoardo Mazza.

Questa mattina, infatti, al primo cittadino della città brianzola hanno fatto visita i carabinieri del Comando provinciale di Milano in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dai Gip dei Tribunali di Monza, nella maxi inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Brianza e in Lombardia.

Il sindaco Mazza è accusato di corruzione: avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche di ‘ndrangheta per ottenere dei voti alle scorse elezioni amministrative. L’inchiesta della Procura di Monza e della Dda porterebbe alla luce una serie di rapporti tra mafia e politica: il ruolo dell’imprenditore vicino alle cosche sarebbe stato “determinante” per la vittoria alle scorse elezioni in città.

Il primo atto ispettivo in Senato dove Ricchiuti chiedeva la commissione d’accesso per presunte infiltrazioni criminali a Seregno risale addirittura al giugno 2015.

“Chi tanto sbraitava contro di me tentando di isolarmi – aggiunge la senatrice Ricchiuti – oggi dovrà fare i conti con la propria coscienza”. La senatrice Ricchiuti, infatti, ha sempre denunciato un clima allarmante nella città di Seregno attirandosi le critiche dei dirigenti di Forza Italia e Lega nord. Ma oggi i fatti sembrano darle ragione.