Latino, Articolo Uno Roma: liste comuni col Pd? Lo escludo

Roma

Intervista a Roma Today

di Tommaso Caldarelli

“Mi sento di escluderlo”: parola di Piero Latino, segretario romano di Articolo Uno che, commentando con RomaToday l’insediamento della nuova segreteria del Partito democratico guidata da Enrico Letta, ritiene che manchino gli spazi per pensare a un rientro dei fuoriusciti nelle liste del Pd in vista delle prossime amministrative nel Comune di Roma. Se è vero che le tendenze nazionali sono anticipate da scelte dei territori, il nuovo corso del Partito democratico non sembra spostare le idee di chi nel febbraio del 2017 prese la via dell’uscita dal corpaccione democratico guidato da Matteo Renzi.

Dal livello nazionale di Articolo Uno sono arrivate parole di stima verso Enrico Letta.

“Confermo che i rapporti fra Pierluigi Bersani e Letta sono positivi e cordiali. Mi piace ricordare che Letta era il vicesegretario di Bersani nella sua gestione del Pd e dopo il famoso streaming con i 5 stelle fu proprio Bersani a instradare la nascita del governo Letta. La nuova segreteria nasce dunque sotto auspici che possiamo anche condividere a livello di apprezzamento personale. La politica, però, è un’altra cosa.

Si ridisegnano a questo punto i rapporti reciproci fra PD e Articolo Uno a Roma? 

Onestamente non vedo perché, visto tra l’altro che i rapporti sono abbastanza buoni e abbastanza presenti. Abbiamo partecipato per un certo periodo di tempo, finché si è tenuto, a quel famoso tavolo del centrosinistra romano che ormai si è sospeso. Dal nostro punto di vista il passaggio di consegne da parte della segreteria di Zingaretti non cambia di per sé molto; la nostra relazione con il Pd era positiva e suppongo rimarrà tale, ma non mi sembra ci sia spazio per intensificazioni.

Sono dunque da escludere “ritorni a casa” o liste comuni con il PD per le prossime elezioni amministrative?

Direi proprio di sì, anche a causa del modo così repentino con cui la segreteria del PD è cambiata. Noi riteniamo che il nostro punto di partenza per Roma sia quello di ripresentarsi sotto le insegne di Liberi e Uguali. LeU per noi è un percorso ancora vitale che merita la nostra partecipazione nello schema che sosteneva il governo Conte, dunque PD-M5S-LeU più Italia Viva e forze centriste. Accanto a questo per noi l’orizzonte rimane la ricomposizione di un grande soggetto della sinistra che però, nel percorso delle amministrative, ad oggi difficilmente si vedrà realizzato, bisogna essere onesti.

E in che modo Articolo Uno rilancerà questo percorso comune? 

Noi siamo pronti a lanciare nel mese di aprile delle iniziative tematiche che pongano al centro il lavoro, la mobilità per la città e l’importanza della salute e l’integrazione sociosanitaria sui territori. Saranno appuntamenti specifici che saranno da preludio al lancio della campagna elettorale vera e propria in cui proporremo, come dicevo e ritengo con buona ragione che così andrà, di ripartire dal simbolo di LeU. La nostra formula è quella di una lista aperta, adatta al contesto della nostra città, dunque che voglia accogliere le esperienze dell’associazionismo e del civismo che caratterizzano il nostro contesto metropolitano.