Cesena: Articolo1 scrive ai parlamentari. Bloccare aumento età pensionabile in agricoltura

Cesena

Alla c.a. del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Sandro Gozi, delle Senatrici Laura Bianconi e Mara Valdinosi, dell’On. Enzo Lattuca

Come voi ben saprete si discute, in questi giorni su come intervenire in via normativa per limitare l’automatismo della legge Fornero che farà scattare l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni. Da più parti, è stato mostrato come occorra ridiscutere l’intero meccanismo, a partire dal criterio di calcolo dell’aspettativa di vita e la sua applicazione alle età di pensione.

A fronte di tali richieste, però, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha recentemente ribadito l’intenzione del governo di mantenere il meccanismo, pur ammettendo che esso possa “essere migliorato in modo marginale”.

Recentemente anche Banca d’Italia, attraverso l’opinione di Luigi Signorini, vicedirettore generale, ascoltato sulla legge di bilancio dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha ribadito come “la sostenibilità delle finanze pubbliche poggia sulle riforme che assicurano una dinamica della spesa gestibile nonostante l’invecchiamento“.

Da quello che apprendiamo dalle cronache parlamentari in questi giorni, si terrà un tavolo tecnico in cui verrà esaminata la proposta del Governo di congelare l’automatismo della Legge Fornero per alcune categorie di lavoratori impiegati in mansioni considerate usuranti o particolarmente gravose.

In base a tale proposta, per limitare il meccanismo automatico legato all’aspettativa di vita, alle 11 categorie di lavoratori che svolgono lavori gravosi (previsti dall’Ape sociale) verrebbero aggiunte quelle dei lavoratori marittimi, dei pescatori, degli operai delle fusioni a caldo e della siderurgia, nonché quella dei braccianti agricoli.

Proprio in merito a quest’ultima categoria, è nostra premura ricordarvi come, accanto alle categorie di chi lavora nelle campagne, ve ne sia un’altra, da sempre non considerata usurante, ma in tutto e per tutto equiparabile a quelle sopra richiamate, ed anzi, se possibile anche più gravosa.

Si tratta della categoria degli operai nelle catene di lavoro della trasformazione dei prodotti zootecnici, nei macelli (avicoli, suinicoli, ovinicoli e di bovini), e delle aziende agroalimentari (quali aziende di trasformazione o magazzini ortofrutticoli).

Categorie in cui sono impiegati, nel solo Comune di Cesena, quasi 10.000 addetti e la cui esclusione dall’elenco dei lavori particolarmente gravosi genererebbe una grave ingiustizia nei confronti di una larga fetta di lavoratori del nostro territorio ed un iniquo aggravamento delle condizioni economiche per moltissime famiglie.

Basterebbe attraversare le strade della nostra città per incrociare storie di lavoratori dei macelli, dei magazzini ortofrutta o delle aziende dell’agroalimentare affetti da malattie professionali derivanti dalle gravose mansioni che essi svolgono e che non sono ancora state riconosciute come usuranti.

Si tratta di storie che dimostrano quanto siano difficili e dure le condizioni di lavoro di gran parte della classe operaia del nostro territorio e che, a nostro avviso devono essere tenute in considerazione dai Rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni di ogni livello.

Per questi motivi, Vi sollecitiamo affinché nella vostra attività – di governo e legislativa – prendiate in considerazione le condizioni di tali lavoratori impegnandovi, con la Vostra comunità di appartenenza, a muovere una azione politica in favore delle condizioni di questa categoria così numerosa anche nel Cesenate.

 

Articolo 1- MDP Cesena