Articolo Uno Venezia: appello per il popolo curdo. Fermare Erdogan

Il dittatore Erdogan, a capo di uno Stato membro della Nato e candidato ad entrare nell’Unione Europea, dopo avere favorito e sostenuto la costituzione e le nefandezze dell’ISIS in Siria, producendo i drammi che tutti conoscono, dopo avere soppresso le libertà civili e di stampa, incarcerando centinaia di oppositori politici e di giornalisti, facendo della Turchia uno stato di polizia, sta ora compiendo un genocidio verso il valoroso e democratico popolo Curdo, con la conseguenza di liberare migliaia di terroristi dell’ISIS.

Sappiamo il ruolo che i Curdi hanno svolto per sconfiggere l’ISIS e difendere anche la nostra civiltà e sappiamo il prezzo, in termini di sofferenza, che hanno pagato. Sappiamo come le promesse dell’Occidente, in primis degli Stati Uniti d’America, non valgano la carta su cui sono scritte e che quanto sta succedendo oggi nel nord della Siria non sia altro che la continuazione delle tragiche guerre che abbiamo portato nel Medio Oriente. Conosciamo anche lo straordinario esperimento di democrazia, di laicità e di liberazione della condizione femminile che si sta svolgendo nelle aree controllate dall’YPG, dove le donne godono di effettiva parità e autonomia e, non a caso, sono le prime ad essere colpite, come dimostra l’assassinio dell’attivista Hevrin Khalaf organizzato dai turchi e realizzato da terroristi jihadisti.

L’Italia e l’Europa sono di fronte a una prova fallendo la quale non potranno più guardare in faccia quei popoli e innalzare le bandiere della democrazia. Il dittatore Erdogan va fermato immediatamente. L’Italia deve assumere il proprio ruolo storico di punto di riferimento dei popoli mediterranei e, senza attendere quanto verrà deciso dagli altri Paesi dell’Unione Europea, deve mettere in campo azioni concrete a difesa del popolo Curdo e a difesa di quanto resta dell’onore dell’Occidente.

Articolo UNO Metropolitano di Venezia chiede ai propri rappresentanti nel Parlamento e nel Governo di agire in maniera forte, chiara e tempestiva per spingere l’Italia ad assumersi le responsabilità, che derivano dal suo ruolo nel contesto internazionale, dalla sua appartenenza alla NATO e dalla sua tradizione di humanitas e democrazia, affinché vengano abbandonate le pure dichiarazioni di principio che nulla incidono nella tragica vicenda in corso.

Articolo UNO Metropolitano di Venezia, fermo restando il suo totale appoggio alle forze democratiche e al popolo turco, oppresso da una dittatura fondamentalista, chiede che il Governo italiano si attivi immediatamente per:

– richiamare l’ambasciatore da Istanbul

– ritirare i centocinquanta militari italiani e la postazione missilistica italiana presenti in Turchia

– bloccare immediatamente la vendita di armi

– premere per la convocazione degli organismi internazionali per concordare un embargo commerciale verso la Turchia

– proporre in sede ONU la formazione di un contingente di interposizione da localizzare nelle aree di confine curde

– chiedere immediatamente una convocazione dei membri Nato per isolare un Paese viola tutti i principi di appartenenza all’Alleanza Atlantica

– esprimere formalmente e pubblicamente, cominciando dalla visita del Presidente Mattarella negli Stati Uniti, il profondo disaccordo dell’Italia riguardo alla decisione scellerata di Trump di dare il via libera all’invasione turca

– imporre alla UEFA di revocare la finale di Champions League che si dovrebbe disputare a Istanbul

– stanziare immediatamente un somma significativa a sostegno delle popolazioni curde.

Chiediamo a tutte le forze politiche democratiche di aderire a questo appello e di farsi promotrici di una iniziativa analoga verso i propri rappresentanti istituzionali.