Articolo Uno Veneto: dichiarazioni Speranzon su 25 aprile inaccettabili

Veneto

Le dichiarazioni di Raffaele Speranzon, neo eletto senatore per Fratelli d’Italia sull’addomesticamento cui vorrebbe sottoporre la celebrazione del 25 aprile – festa non antifascista ma, per il senatore, di liberazione effettuata dagli angloamericani – costituiscono l’ennesima conferma del passato da cui la destra italiana non vuole distaccarsi.

Dichiarazioni gravi, perché ancora una volta lacerano il tessuto vivo da cui si nutre la nostra repubblica, che celebra nella festa della liberazione l’evento fondativo della nostra repubblica, tanto quanto il 14 luglio in Francia.

Ancora una volta la destra divide, mistifica, ottunde il momento sorgivo dell’Italia repubblicana: la liberazione dall’opprimente dittatura fascista che conculcò per 20 anni le libertà fondamentali di un popolo.

Sul piano storico e logico poi Speranzon frana in maniera imbarazzante: perché se furono gli angloamericani i liberatori, è evidenza logica che ci fu una dittatura da cui essere liberati, e che questa è stata quella fascista in Italia, che precedette anche quella nazista (chissà se di questo primato la destra italiana va fiera).

Dall’altro lato, la conoscenza storica del neo senatore necessita di ampio ripasso: basti ricordare che, se gli italiani poterono scrivere in autonomia la loro Costituzione, per mezzo dei rappresentanti eletti nella Costituente, ciò fu dovuto proprio al contributo che le formazioni partigiane e il CLN diede alla lotta di liberazione.

Ciò vale tanto più in una città come Venezia, che pagò un prezzo altissimo alla dittatura nazi fascista, se solo pensiamo alle deportazioni dal ghetto ebraico, ma che contribuì con tutte le sue forze democratiche alla lotta di liberazione.

 

Il segretario metropolitano

Articolo Uno Venezia

Gianluca Trabucco

Il segretario regionale

Articolo Uno Veneto

Gabriele Scaramuzza