Articolo Uno Roma e Lazio: dopo elezioni, ora serve forza ecosocialista

Roma

Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’assemblea di Articolo Uno di Roma e Lazio.

L’assemblea regionale di Articolo Uno di Roma e del Lazio approva la relazione introduttiva del compagno Piero Latino ed assume gli indirizzi di lavoro in essa contenuti e così riassumibili:

Conclusa la consultazione elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo e delle molte amministrazioni locali chiamate a rinnovare Sindaci e Consigli comunali, valutando importante il leale e unilaterale contributo offerto dalla nostra organizzazione politica al fine di non dividere le forze di ispirazione socialista ed arginare quanto possibile l’ascesa del complesso delle forze della destra nazionalista presenti nel nostro Paese, si pone adesso davanti a noi il compito di dare seguito alle decisioni assunte dall’Assemblea nazionale di Bologna e di predisporci al decollo politico ed organizzativo, nel Paese e nei luoghi di lavoro, della nostra formazione politica, partendo dal nuovo assetto collegiale della direzione politica, attraverso la nomina della segreteria nazionale.

Valutando con attenzione la possibile apertura di un processo di netta discontinuità con la storia recente del PD e del centro-sinistra che ne modifichi radicalmente profilo politico e assetto organizzativo, siamo convinti che occorra mettere Articolo Uno nelle condizioni di presentare una propria lista in occasione delle prossime elezioni politiche, operando sia sul piano nazionale che locale un’azione di ricomposizione unitaria di forze e personalità collocate a sinistra e fuori dal PD, interessate alla costruzione di una forza di ispirazione ecosocialista, come componente essenziale di un nuovo centro-sinistra che possa essere di nuovo credibile e competitivo per il governo del Paese.

Si assume sin da ora l’impegno diretto alla costruzione di una piattaforma politica e programmatica orientata a una profonda ridefinizione dei rapporti tra l’Europa e il nostro Paese, che preveda:
– l’avvio di un piano straordinario di investimenti da collocare fuori debito ed in grado di offrire una risposta nel breve e medio periodo al dramma occupazionale;
– il rilancio dei principali sistemi pubblici universalisti attraverso un aumento delle risorse da destinare agli stessi;
– la riduzione graduale ma generalizzata dell’orario di lavoro tenendo conto delle conseguenze della rivoluzione tecnologica in atto;
– l’aumento del potere di acquisto di salari e pensioni da finanziare attraverso una predefinita percentuale delle risorse derivanti da una dura lotta all’evasione e all’elusione fiscale.

In considerazione del fallito tentativo di LeU e dell’inevitabile offuscamento che esso ha prodotto su Articolo Uno, intendiamo sottoporre alla valutazione accurata della struttura nazionale e di quelle territoriali, la possibilità di non escludere una più significativa e percepibile connotazione identitaria rispetto al nome con il quale ci presenteremo alle prossime elezioni politiche.

Alla direzione nazionale e all’assemblea nazionale spetterà il compito di assumere ogni decisione in merito al nostro immediato futuro. Riflettere collettivamente e tenere conto degli orientamenti che maturano rispetto a quanto avviene nel Paese è un modo per richiamare l’attenzione politica e degli elettori e per sottolineare anche una delle tante novità che vogliamo introdurre per dare impulso alla ricostruzione e riorganizzazione della sinistra italiana: una forte partecipazione democratica ed una ridefinizione aperta e plurale di una nuova coalizione di centro-sinistra.