Articolo Uno Parma: documento sulle prospettive della sanità nel territorio

Parma

I tempi difficili della crisi sanitaria che ancora stiamo affrontando hanno messo in risalto i punti di forza e soprattutto i punti deboli delle strutture sanitarie provinciali e cittadine. Questo ci ha permesso di aprire una riflessione sulla necessità di segnalare tutti i limiti presenti nel sistema sanitario e i punti dai quali ripartire per proporre un cambiamento e miglioramento su questo tema.

1- L’intero il carico dell’emergenza è ricaduto sulle strutture ospedaliere, difatti i servizi territoriali non sono intervenuti e quelli specialistici sono stati chiusi. Alla riapertura dei servizi il carico di lavoro da recuperare non deve essere rivolto solo al personale (operatori) in servizio: manca un’adeguata VISIONE su come rispondere alle richieste che non può essere solo nel recupero del pregresso, ma devono essere presenti adeguate risorse lavorative aggiuntive con le dovute adeguate protezioni.

2- Le persone affette da patologie croniche già in carico ai servizi sono rimaste, per questo lungo periodo, senza adeguato supporto e completamente a carico dei nuclei famigliari. È stata esclusa una parte importante della popolazione da qualsiasi supporto di tipo sanitario ma anche assistenziale; non si tratta di tornare alla situazione precedente molto impegnativa, ma di recuperare un rapporto di relazioni, fiducia e di continuità. Anche in questo caso deve esserci una visione di prospettive e risorse. Deve esserci un cambio di passo adeguato alle nuove esigenze assistenziali.

3- I servizi di Igiene Pubblica e delle Cure Primarie non sono riusciti ad intervenire adeguatamente nella fase di segnalazione del fenomeno emergenziale, tantomeno nel creare una rete assistenziale che potesse supportare adeguatamente al domicilio i pazienti, anche per assenza di indicazioni e di strumenti di protezione. Tutta l’organizzazione deve essere tarata nuovamente con l’obiettivo di potenziare le funzioni di prevenzione alle ospedalizzazioni e di controllo degli esiti.

Si chiede, all’Assessorato alla Salute della Regione Emilia Romagna ed alle Aziende Sanitarie locali, una presa di coscienza ed un’analisi di queste linee programmatiche di sviluppo della sanità territoriale con una rivisitazione dell’intera organizzazione che preveda la capillarizzazione dei servizi, rendendoli sempre più vicini al cittadino, sia esso paziente sia utente da sorvegliare, con investimenti adeguati di risorse e anche di personale. Inoltre, a questo riguardo, chiediamo che la riorganizzazione non debba ricadere principalmente sul personale attuale. Indichiamo come fondamentale il Ruolo del distretto e conseguentemente il ruolo delle Cure Primarie e dell’Igiene Pubblica. Rimarchiamo il ruolo dei MMG anche con nuove Convenzioni. Mentre i servizi erogati dalle Case della Salute e quelli domiciliari devono essere rivolti specialmente alle cronicità ed ai non/autosufficienti.

L’ospedalizzazione, specie nei periodi di emergenze sanitarie, in un contesto di Sanità Pubblica ideale, deve essere vissuta come fallimento della programmazione e sorveglianza del territorio, come ha dimostrato, senza tema di smentita, il fallimento di regioni con sanità organizzate su un modello ospedalocentrico rivolto specialmente alle eccellenze e con altissima quota di sanità privata.

L’attuale unica Dirigenza di comando della Sanità Parmigiana ha dato prova di efficacia e funzionalità, avendo dimostrato di avere una visione unica delle due aziende, attuando una più snella articolazione della messa in pratica di procedure e mobilizzazione di risorse umane e strumentali.

Queste sono le caratteristiche fondamentali da mettere in campo in caso di emergenze di questo tipo, in modo da fare più rapidamente sintesi delle criticità tra Territorio ed Ospedale. Riteniamo fondamentale che nella erogazione delle attività e nella impostazione e predisposizione delle azioni per il futuro del SSN sia prioritaria la salute delle persone come bene comune da preservare in ogni circostanza sia nella emergenza che nell’attività quotidiana.

Questo documento rimane aperto a contributi e al confronto con altre forze politiche e sociali, in modo che non sia fine a sé stesso ma che funga da propulsore per la ricerca di una visione comune verso il miglioramento della sanità pubblica.

Il coordinamento di Articolo Uno Parma