Articolo Uno Modena: la “dignità” di cui parla Mattarella e il lavoro di Laila

Modena
Il caso ha voluto che la chiusura delle indagini sulla morte sul lavoro di Laila El Harim, 42 anni, operaia della Bombonette di Camposanto, avvenissero proprio nel giorno del giuramento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le parole del Presidente sulle morti sul lavoro sono state chiare, pesanti: ” La dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi”.
Quasi contemporaneamente, la Procura di Modena chiudeva le indagini e scriveva di “omicidio colposo commesso in violazione delle norme antinfortunistiche” finalizzata a “trarre maggior profitto”. Se così fosse non saremmo meravigliati, il numero di infortuni e di morti sul lavoro è lì a certificare quanto sia deficitaria la cultura della prevenzione e quanta avidità ci sia ancora nel mondo imprenditoriale. Il profitto anche a costo di mettere a repentaglio la vita dei propri lavoratori.
Aspettiamo la fine del processo, speriamo che Laila abbia giustizia ma nel frattempo la strage va fermata. Pene più severe per chi non rispetta le norme di sicurezza, cultura e formazione della sicurezza e controlli, potenziando il personale delle agenzie e istituti dello Stato che si occupano di sicurezza sul lavoro. Anche su quest’ultimo aspetto vanno spese alcune parole: basta definire la sicurezza un costo, basta definire i controlli burocrazia o Stato che asfissia le aziende. Basta dire che non si è competitivi se non si giunge a ritmi di lavoro tali da mettere in pericolo la vita delle proprie lavoratrici e lavoratori.
Ognuno faccia la sua parte. Le imprese recuperino il senso del valore intangibile della salute e della sicurezza dei propri lavoratori, lo Stato sia duro e inflessibile con chi sacrifica la sicurezza per fare più profitto.
Articolo Uno
Federazione di Modena