Articolo Uno Livorno: al fianco di Liliana Segre, non la lasciamo sola

Oggi abbiamo perso tutti. Un paese che rischia di scivolarci via tra le mani. Oggi, tutti noi abbiamo letto la notizia che la Senatrice Liliana Segre sarà costretta a girare accompagnata da una scorta dei Carabinieri per le numerose minacce e insulti ricevuti.

La scorta e le minacce; ad una donna di 89 anni, sopravvissuta all’olocausto, al campo di concentramento; una donna simbolo della storia, simbolo di questo paese e di questo continente. Una cosa fuori dal mondo, inaccettabile, che ci amareggia e ci fa vergognare.

Ma tutto questo non è un fulmine a ciel sereno, questo avviene dopo una lunga serie di segnali in tutta Italia di aumento degli episodi di odio a sfondo razziale e xenofobi. Pochi giorni fa, l’ennesimo atto di intolleranza si è consumato in uno stadio italiano ai danni di un calciatore di colore, a cui è seguita una risposta grigia e superficiale da parte dell’amministrazione di quella città e da una parte del mondo politico e dell’informazione. Ieri poi è stata data alle fiamme la libreria “La Pecora elettrica”, un luogo di aggregazione e cultura che dedica molti spettacoli alla resistenza, all’antifascismo in quartiere difficile della periferia romana. Libreria oggetto di altro incendio distruttivo proprio nel 25 Aprile scorso.

Tutto questo avviene dopo che in Parlamento una parte delle forze politiche di destra si sono astenute sulla costituzione di una commissione di controllo per contrastare appunto razzismo, antisemitismo e ogni forma di istigazione all’odio; la mozione n. 136, prima firmataria proprio la Senatrice a vita Liliana Segre.

Come rappresentanti di una parte della Sinistra, consapevoli di esser dalla parte della ragione, dell’intelligenza e della conoscenza della storia, oggi ci sentiamo comunque sconfitti e in qualche misura colpevoli. Colpevoli di non avere fin qui combattuto in maniera più determinata tutto questo, colpevoli di non aver portato avanti con il vigore necessario i valori di democrazia e uguaglianza, che mai come oggi sono messi così in discussione.

Carissima Liliana non ti lasceremo sola, ci rimboccheremo le maniche per far si questo paese torni a ricordare la propria storia. Perché senza memoria non esiste futuro. “Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi, e c’è chi grida più forte e tutti dicono: ci pensa lui. Chi entra nel memoriale della Shoah trova scritta una parola: indifferenza“. Senatrice Liliana Segre.