Articolo Uno Campania: lettera aperta al presidente De Luca

Campania

Sono giorni drammatici quelli che stiamo vivendo e le previsioni, al momento, richiedono grande prudenza circa i tempi relativi ad un miglioramento della situazione.

La straordinarietà delle restrizioni imposte sia a livello nazionale che regionale sono senz’altro giustificate dalla situazione di eccezionalità che stiamo vivendo: parliamo di tutela della salute pubblica e, in un simile frangente, le limitazioni alle libertà personali possono essere considerate inevitabili per un periodo limitato; i dubbi e le perplessità potranno essere discussi ad emergenza superata.

La responsabilità, il grande senso civico, la disponibilità in tutti i settori a mettersi a disposizione degli altri stanno ridisegnando, anche a livello internazionale, l’immagine di un Paese più forte e più maturo. Lo dimostra anche la disponibilità data in poche ore da parte di tanti medici a  spostarsi nelle Regioni più in difficoltà. Ma è necessario che venga mantenuto un atteggiamento costruttivo tra le istituzioni tutte e tra i cittadini, cui va dato atto che nella più gran parte dei casi stiano seguendo scrupolosamente le indicazioni, e le istituzioni stesse.

E tuttavia non possiamo non prendere in considerazione il grido che, nella nostra regione, viene dal personale sanitario; la voce di chi esposto in  prima persona al rischio contagio – abbiamo già un numero considerevole di medici e infermieri contagiati – tra mille difficoltà e grandi sforzi riesce a reggere (è anche grazie alla loro abnegazione, all’avvio della sperimentazione da parte dell’AIFA insieme con l’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Napoli per l’utilizzo di un farmaco,  se il numero dei positivi nella nostra regione non sta crescendo in maniera esponenziale), ma anche ad avere il reale quadro dell’emergenza. Dall’inizio questi denunciano l’indisponibilità di protezioni individuali e di presidi medici adeguati, la carenza di tamponi e il ritardo nelle risposte su quelli effettuati, il verificarsi di situazioni non gestite nella maniera adeguata in qualche ASL, mentre la stessa assistenza domiciliale presenta carenze e problemi.

Vanno adottate al più presto misure adeguate, prevedendo di attrezzare ulteriori strutture, con i medici e il personale sanitario che dichiareranno la loro disponibilità, così come  – pur plaudendo all’acquisto di tamponi rapidi – sarà opportuno prevedere l’ampliamento del numero di laboratori per i test in modo da avere risposte in minor tempo. Vanno bene le misure tese a far sì che i cittadini non stiano per la strada, ma per evitare il rischio paventato dallo stesso governatore, circa i 3000 contagi possibili ad inizio aprile, vanno rafforzati i presidi ad ogni livello.

Va rilevato, inoltre che se sicuramente molte delle falle vanno ascritte anche alla speculazione italiana e internazionale e all’inefficienza del sistema burocratico nazionale, è pur vero che l’impossibilità o l’incapacità a seguire le indicazioni ministeriali e i protocolli, che spesso si sono determinate, va ascritta alla mancata organizzazione del servizio da parte dell’apparato tecnico-burocratico. È su questo fronte, apprezzando le decisioni fin qui assunte dal Presidente De Luca, quindi, che vanno adottate al più presto altre stringenti misure: rimuovere con la stessa forza con cui ci si è rivolti ai cittadini quelle situazioni dove emergono inefficienze e sottovalutazioni della sfida che è di fronte al Paese, ma anche alla Campania.

Certo, in questo momento così difficile, non serve fare l’elenco delle cose che non vanno in un Sanità pubblica dove si è investito poco, dove il malaffare si è radicato e la cattiva politica ha prosperato costruendo una rete di clientele da smantellare; bisognerà discuterne dopo e bene anche attraverso la previsione di strumenti di controllo da parte dei cittadini; oggi però è necessario chiedere a chi le ASL le dirige, ai dirigenti e responsabili di settori, di adeguare i propri comportamenti.

Spesso si avverte distanza tra il personale in prima linea e chi non lo è. Serve  una svolta complessiva insieme con una forte mobilitazione, senza questa svolta rischiamo di accumulare disservizi e di rendere ancora più difficoltosa la prova che stiamo affrontando, con il rischio concreto che l’insieme del sistema possa non farcela a reggere.

I Coordinatori Provinciali e Regionale di Articolo Uno Campania

M.Gravano, F.Dinacci, C.Ansalone, F.Todisco, A.Tartaglione, G.Aceto