Articolo Uno Campania: Conte e Di Maio a Nola e Pomigliano, svolta o demagogia?

Campania

Dichiarazione di Gianni Cerchia, coordinatore di Articolo Uno Regione Campania

Sconcertano i termini della visita effettuata ieri dal capo del governo e dal ministro dello sviluppo presso gli stabilimenti Leonardo in quel di Pomigliano d’Arco. All’indomani di una manovra economica segnata dalle urgenze propagandistiche, da provvedimenti bandiera dai dubitali effetti, da un lungo braccio di ferro con le autorità dell’Unione Europea, s’interviene in un settore particolarmente avanzato dell’industria nazionale promettendo un centro di ricerca (con 120 milioni di euro pronta cassa) e la possibilità di partecipare a un bando miliardario (che però riguarda l’intero settore). Il tutto, però, senza un’idea precisa di rilancio produttivo del Mezzogiorno, tanto meno uno straccio di politica industriale anche per il solo comparto dell’aeronautica civile, strutturalmente privo di commesse.

Mi guardo bene dal criticare qualsiasi genere di investimento nel Sud, a maggior ragione se porta risorse preziose e coinvolge un’università tanto prestigiosa come la «Federico II». Tuttavia, è davvero difficile sottrarsi alla sensazione di un’iniziativa improvvisata da parte dell’esecutivo, concepita sull’onda delle crescenti difficoltà elettorali del Movimento Cinque Stelle e peraltro modulata — con tempestiva e geometrica precisione — proprio nel collegio del vicepresidente del Consiglio. Penso che i lavoratori, l’università, tutti i cittadini del Mezzogiorno abbiamo necessità di risposte più serie.

La demagogia ha le gambe corte, ma rischia di far danni duraturi. Si aprano quindi centri di ricerca, si finanzino gli atenei meridionali — dopo averli ridotti alla fame da molti anni a questi parte — ma soprattutto si metta il Mezzogiorno al centro di un progetto di rilancio produttivo dell’intero paese, garantendo dignità e diritti. Esattamente il contrario di quanto il governo s’appresta a fare con il regionalismo differenziato.