Articolo 1 Bologna su sgombero Labas e Crash: la legalità non si costruisce così

Bologna

C’è sconcerto per gli sgomberi di Làbas e Laboratorio Crash di questa mattina di metà agosto. Tanti cittadini di Bologna sono rimasti increduli davanti ad immagini che mai avremmo voluto vedere e che comunicano al resto del paese un clima di tensione di cui non si avvertiva alcun bisogno. Bisogna essere molto chiari.
La legalità si costruisce con le buone pratiche, con il dialogo, il confronto, anche tra posizioni diverse e distanti. Bologna è una grande città anche grazie alla sua Università e ai tanti studenti che la frequentano e che portano una ricchezza non solo economica. Questa presenza di giovani comporta creatività, innovazione sociale e culturale.
Mancano spazi? Allora si lavori per trovarli. Lo ha fatto Isabella Seragnoli che ha realizzato il Mast, l’ha fatto Marino Golinelli che ha dato vita all’Opificio. Loro hanno indicato una strada, quella di utilizzare luoghi dismessi della vecchia manifattura a favore delle attività cognitive. Perché non adoperarsi per far nascere a Bologna uno spazio dove chi vuol fare sperimentazione culturale e innovazione sociale possa farlo? Lasciamo che a denominarlo siano i giovani che lo utilizzeranno, lasciamo da parte vecchie logiche politiciste e interessi di bottega. Facciamolo solo perché è giusto e necessario. Perché si tratta di soddisfare un’esigenza evidente.
Si parla tanto di cultura, di politiche giovanili, di interazione, di reti di relazione, di senso di comunità. Non possiamo e non vogliamo rassegnarci agli sgomberi nella civile e democratica Bologna. Prima delle occupazioni c’erano dei contenitori vuoti. Ora, dopo gli sgomberi, quel vuoto è tornato e non è solo un fatto fisico, logistico. E’ un vuoto d’idee, d’iniziativa. Per superarlo occorre soprattutto una cosa: far diventare giovani, cultura e innovazione sociale una priorità per Bologna.