Epifani ad Avellino: con Todisco, lanciate tre proposte su acqua, giovani e stabilimento ex Irisbus

Campania

Il 31 luglio si è tenuta ad Avellino, presso il circolo della Stampa, una conferenza stampa di Guglielmo Epifani e Francesco Todisco, Consigliere regionale della Campania, per presentare tre proposte su questioni molto rilevanti, non solo per l’Irpinia, ma per il Mezzogiorno e il Paese intero.

La prima è relativa a una mozione che Todisco porterà in Consiglio regionale sull’acqua. Una proposta articolata  di una progettazione unitaria, sotto la guida del governo regionale, per il rifacimento delle reti (che in Irpinia disperdono circa il 50% dell’acqua che vi scorre) impegnando una parte consistente dei fondi 2014-2020. Nella mozione ci sarà spazio anche per altre proposte come una nuova visione del sistema di depurazione che porti a percentuali più elevate di riuso dell’acqua depurata a fini agricoli o industriali; e ancora un piano di sbarramenti artificiali che freni l’acqua piovana nei fiumi perché le falde possano​ rimpinguarsi più sostanziosamente.

Successivamente, si è passati ad altre due proposte. Una, su una sperimentazione (all’interno del Progetto pilota per le aree interne in Alta Irpinia) di una misura di sostegno al reddito per quei giovani che vogliano sperimentare nella propria comunità le proprie competenze. Microimprese che innovino alcuni settori tradizionali dell’economia rurale di quei territori.

E, infine, la terza proposta per difendere lo stabilimento “Ex Irisbus” di Valle Ufita. Stabilimento rilevante nella produzione di autobus: ma senza che il Governo metta piedi un piano nazionale che doti il Paese di pullman, in regola con le norme europee di contrasto all’inquinamento delle nostre città, difficilmente esso potrà tornare a essere competitivo.

Tre proposte articolate su cui si è soffermato Guglielmo Epifani per riflettere su quale sia il motivo vero per cui, a differenza degli altri Paesi, l’Italia stenta ad avere numeri importati nella crescita: la mancanza di investimenti pubblici in settori nevralgici dell’economia nazionale. Senza i quali è impossibile qualsiasi ripresa. Le proposte lanciate ad Avellino sono ganci locali di una visione più ampia, in cui un piano di manutenzione straordinaria ambientale, idrica ed energetica, del Paese non solo salvaguarderebbe risorse essenziali ma consentirebbe di creare numerosi posti di lavoro. Allo stesso tempo, non c’è ripresa senza investimenti in settori strategici come quello dei trasporti. Insomma, la conferenza di Avellino è stata utile a creare “chiodi” locali a cui appendere una visione economica in cui è centrale il ripensamento dell’intervento dello Stato nell’economia, senza il quale potrà segnarsi qualche decimale in più nelle statistiche (a mesi alterni), ma non cambierà nulla nella vita reale delle persone.