Scuola: Oggionni, sui danni del comunismo circolare di regime

Cultura

Abbiamo letto allibiti la lettera agli studenti del ministro Giuseppe Valditara sui “danni del comunismo”. L’impressione è che Valditara voglia interpretare il suo nuovo incarico al Ministero come se fosse Giuseppe Bottai o Alessandro Pavolini. Siamo di fronte davvero a una circolare di regime, da leggere nelle scuole e mandare a memoria. Ed è un peccato, perché ancora una volta la destra italiana confonde storia e pregiudizi, propaganda politica e canali istituzionali.

Nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino il Ministro Valditara ordina cioè una lettura faziosa, propagandistica, scorretta, ultra-ideologica della storia del Novecento. La caduta del Muro di Berlino determinerebbe «l’espulsione del comunismo dal Vecchio Continente», dimenticando che forze comuniste o eredi di quella cultura politica sono pienamente e legittimamente incardinate nei nostri tessuti democratici, e non solo per il fatto che esse hanno consentito con le loro lotte e la loro identità di ricostruire l’Europa, a Est come a Ovest, dopo la barbarie nazifascista.
Il comunismo sarebbe per Valditatara un «incubo» che determina «ovunque persecuzioni, povertà, morte», dando luogo a «regimi tirannici spietati». Difficile pensare che giudizi così approssimativi siano compatibili con la ricerca storiografica rigorosa o con una didattica seria e dunque con i luoghi in cui esse prendono forma.
Grave è anche la strumentalizzazione politica, in chiave anti-cinese e anti-russa, laddove i due Paesi sono citati esplicitamente come eredi minacciosi della tradizione comunista.
Valditara stabilisce infine che «il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria» e coincide dunque con la «festa della nostra liberaldemocrazia». Deve avere scambiato il pensiero liberale con la democrazia tutta, deve avere confuso il 9 novembre con il 25 aprile. Valditara insomma straparla, pontifica che la storia è finita e che all’orizzonte non c’è posto per alternative.

Chiederemo conto in Parlamento di questa sua circolare e soprattutto ci impegneremo ancora di più nella società e nella cultura italiana per smentirlo.

Lo ha dichiarato Simone Oggionni, responsabile Politiche formazione e cultura di Articolo Uno.