Sanità: Busilacchi, rivedere intramoenia, disfunzioni non siano su spalle cittadini

Sociale

“Il tema delle liste di attesa è un tema complesso, di non immediata soluzione e legato a soluzioni articolate”. Lo afferma il responsabile nazionale Welfare di Articolo Uno, Gianluca Busilacchi. “Ma questo è un concetto da addetti ai lavori. Ciò che conta per i cittadini è il sentirsi dire troppo spesso che per una visita occorre aspettare molti mesi. Quando si sa che magari la stessa visita, nella stessa struttura o addirittura con lo stesso medico, si può effettuare entro pochi giorni, ma a pagamento”.

“Per questa ragione – prosegue Busilacchi – come Art.1 intendiamo lanciare subito un segnale e una proposta alle altre forze politiche e sociali. La proposta è di rivedere l’attuale sistema di libera professione dei medici (la cosiddetta intra-moenia, cioè il regime di libera professione riconosciuto ai medici all’interno delle strutture pubbliche). L’obiettivo non è, ovviamente, quello di penalizzare economicamente i professionisti, ma di garantire prestazioni aggiuntive da parte degli stessi medici con risorse pubbliche, così da impedire che il malfunzionamento della sanità pubblica sia pagato di tasca propria dai cittadini. Anche perché i dati mostrano che sono sempre di più coloro che non se lo possono permettere e sono costretti a rinunciare a esami diagnostici o a una visita che possono essere in alcuni casi decisivi per la propria salute (o che comunque vengono vissuti come tali). La sanità italiana è universalistica e deve rimanere tale. Perciò va impedita una progressiva privatizzazione del Sistema sanitario nazionale con trasferimento di costi per prestazioni essenziali ai cittadini”, conclude Busilacchi.