Napoli: Scotto, Paolozzi mancherà tantissimo a chi ama politica e cultura

Politica
Dolore e sconcerto. Se ne va una personalità della cultura napoletana tra le più vivaci e anticonformiste.
Ero molto legato a Ernesto Paolozzi.
Con lui facemmo a mani nude una campagna elettorale bella e difficile – e ahimè sfortunatissima – con Liberi e Uguali.
Con i volantini sotto al braccio girammo la città palmo a palmo, strada per strada.
Consumammo le scarpe, come si faceva una volta.
Lui, di cultura profondamente laica e liberale, tra i massimi studiosi di Benedetto Croce, che si candidava con una forza dichiaratamente di sinistra, che provava a ripiantare un seme dopo anni di sradicamento sociale e culturale.
Un segnale fortissimo.
In lui c’era un amore profondo per il mondo del lavoro, una prossimità alla sofferenza che lo aveva portato a scrivere un libro molto bello con Luigi Vicinanza sulle sue trasformazioni, sulla precarizzazione profonda che aveva colpito soprattutto giovani e donne.
Che un liberale sdoganasse la parola sfruttamento ci diceva tante cose sull’abdicazione che aveva colpito tanta parte della sinistra innanzitutto sul significato universale e senza tempo delle parole troppo velocemente dimenticate.
La pandemia non ci ha consentito per un po’ di tempo di vederci da vicino.
Ci eravamo lasciati che avremmo presentato insieme il suo ultimo libro “cinque studi su Croce” edito da Guida, non appena sarebbe stato possibile.
Non è stato possibile.
E il rimpianto anche per questa privazione, la privazione di poter conversare con una mente così brillante è spiazzante, mi fa molto male.
Abbraccio forte Lea e Billo.
Ernesto mancherà tantissimo a me e a tutti coloro che amano la bellezza della lotta politica e culturale.
Lo scrive su Facebook Arturo Scotto, coordinatore politico di Articolo Uno.