Intervista di Pier Luigi Bersani a Radio radicale
Da Conte un intervento puntualissimo, emerge chiaramente che tutta questa polemica esagitata e anche pericolosa è basata essenzialmente sul nulla. È ovvio che bisogna guardarli bene questi meccanismi, col debito e i problemi che abbiamo. È ovvio come ha ricordato bene il presidente del consiglio che vanno visti anche i dintorni di questa ipotesi di accordo: si parla di bilancio europeo, di budget, dell’Unione bancaria, e anche di allegati tecnici a questo meccanismo europeo di stabilità. Quindi c’è ancora da lavorare, in una logica di pacchetto, e questo è quello che ha detto Conte. Dimostrando che tutte queste polemiche veramente sopra le righe segnalano che per un voto in più si è disposti a giocare col risparmio degli italiani. Perché queste polemiche hanno un solo esito: spaventare chi ci presta i soldi. Perché descrivere un paese che non è in grado di reggere un accordo su una questione di mutuo soccorso può solo creare incertezza. Fin qui i mercati hanno visto la bozza di quell’accordo da sei mesi e non si sono preoccupati per l’Italia: non so adesso.
Poche frottole: il percorso è stato largamente condiviso da maggioranza e opposizione, Conte lo ha dimostrato e ognuno può verificarlo. Buona regola della politica è non inventarsi da capo ogni volta che cambia una maggioranza. Esiste sulle grandi questioni di un paese un’esigenza di continuità e corresponsabilità. Purtroppo in questo frangente non la si è vista, perché quelli che ora urlano erano lì, come Conte ha dimostrato, in tutte le discussioni e ad approvare tutti i passaggi.
Accettare quello che è stato scritto o chiedere correzioni? Non è stato scritto tutto, quindi io tratterei duramente su questi strumenti di applicazione che si chiamano tecnici ma non lo sono e costruirei una posizione che faccia tener fede a quello che l’eurogruppo ha già scritto, cioè che si ragioni in una logica di pacchetto. In particolare vedrei il termine della garanzia sui depositi nel percorso di unione bancaria, evitando la ponderazione dei diversi titoli di stato, per esempio. Non è che è chiusa questa trattativa. Poi il giudizio finale, che voglio credere sarà positivo, si farà una volta avuta nozione di tutti gli avanzamenti possibili.
Guardate che stiamo parlando di un paese che li ha sempre prestati lui i soldi agli altri. Adesso si pretende che il meccanismo con cui si prestano i soldi, in cui l’Italia è il terzo contributore insieme a Francia e Germania non chieda garanzie a chi riceve i prestiti? Noi dobbiamo ragionare come il grande paese che siamo. Se siamo tra i primi tre paesi di questa Europa bisogna che ci sentiamo all’altezza di questo e invece di sparare stupidaggini ci mettiamo al tavolo a far vedere le nostre ragioni.
Questo confronto mette in difficoltà Gualtieri? No, mette in difficoltà Salvini, mi pare.