Libia: Rossi, Onu parla di catastrofe. Ora corridoi umanitari

Politica

«Libia, dal disastro alla catastrofe. L’Italia e l’Europa consentono che in Libia si consumi una catastrofe umanitaria. Lo dice l’Onu. Gli osservatori internazionali sono scioccati da ciò che hanno visto: migliaia di uomini denutriti e traumatizzati, donne e bambini ammassati gli uni sugli altri, rinchiusi dentro capannoni senza la possibilità di accedere ai servizi più basilari. Torture e stupri».

«Questo è il muro che abbiamo alzato. Nel Mediterraneo, in cui la gran parte dei migranti è in trappola, e nelle nostre città, come a Gorizia dove un centinaio di persone vivono da mesi dentro la centralissima Galleria Bombi in mezzo al freddo e all’umido, senza bagni e acqua».

«Se vogliamo spezzare il racket dei trafficanti, dobbiamo aprire corridoi umanitari legali. Le nostre risorse non devono andare agli aguzzini che bloccano i migranti in Libia ma alla cooperazione allo sviluppo. L’Italia su questo terreno non fa la sua parte: nel 2016 abbiamo speso solo 3,95 miliardi, lo 0,26% del Pil. Siamo lontani dell’obiettivo dello 0,7% fissato da un accordo europeo del 2002».

«Le risorse per la cooperazione internazionale – ma anche per scuola, lotta alla povertà, sicurezza idrogeologica – si possono trovare nella lotta all’evasione. Secondo Vincenzo Visco oggi l’evasione fiscale vale l’8% del nostro prodotto interno lordo».

«Inoltre, se le spese per la cooperazione internazionale sono ferme al palo, quelle militari corrono. Secondo i primi dati della manovra, il totale delle spese militari italiane per il 2018 arriverebbe a superare i 25 miliardi di euro: un miliardo in più rispetto al 2017 (+4%) e circa due miliardi in più rispetto al 2015 (+9%)».

«A questo punto mi chiedo: come stiamo contribuendo a costruire un mondo di pace e integrazione, visto che ci stiamo rendendo complici di un mondo di guerra e segregazione?»

Lo ha scritto, su Facebook, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno – Mdp.