Governo: Rossi, partecipazione base positiva, ma serve legge sui partiti

Politica
«Io non denigro le consultazioni con i gazebo della Lega né quelle on line sul sito del M5stelle.
La partecipazione è sempre positiva.
Quello che non condivido è la mancanza di regole e un uso strumentale e populistico della democrazia diretta contrapposta a quella rappresentativa, oltre all’assenza di controlli che rende il risultato manipolabile e incerto.
La legge di applicazione all’art 49 della Costituzione, “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”, non è stata ancora fatta.
Eppure potrebbe essere un passaggio decisivo per ricostruire i partiti e per dare loro una nuova credibilità in modo da rinnovare davvero la nostra democrazia.
Ecco un altro compito della sinistra oggi.
Un compito che deve essere accompagnato da una chiara autocritica su un altro errore fatto dalla sinistra e segnatamente dal governo Letta: avere tolto ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti.
Onestà intellettuale vuole anche che ci si interroghi su come sarebbe andata a finire se al “popolo della sinistra” fosse stato richiesto di esprimere un parere sulle larghe intese del governo Letta, sul patto del Nazareno di Renzi, e, risalendo indietro, anche su governo Monti.
Il Partito Socialdemocratico della Germania ha inviato ai suoi militanti, più di 400.000, l’intesa di governo una settimana prima del referendum a cui hanno poi partecipato oltre 300.000 iscritti.
Al di là del merito, quel partito è comunque più forte di prima».
Lo scrive su Facebook Enrico Rossi.