Governo: Rossi, Grillo ignora come funziona l’Ue

Politica

“Con lo spread a 142 punti e il tasso di rendimento decennale sui titoli di stato italiani che supera il 2% causati dall’intreccio tra le anticipazioni sulla prossima fine del QE e le comiche affermazioni contenute nella bozza di contratto di governo M5S-Lega pubblicata dagli organi di stampa dove si prospetta, anche con un errore tecnico, la richiesta alla BCE di cancellare un debito di 250 miliardi, Grillo aggiunge altre amenità degne di un capocomico dimostrando di non conoscere neanche minimamente il funzionamento dell’Europa.
Propone di organizzare, come il suo amico di estrema destra Farage, che ha portato l’Inghilterra a un disastro, il referendum consultivo sull’euro. Definisce una buona idea l’euro a due velocità, di cui una riservata a noi dell’Europa meridionale e quindi all’Italia. Non vede nulla da rimproverare a Cambridge Analytica per avere ottenuto da Facebook e utilizzato dati personali. Spezza una lancia a favore di Putin e infine accusa l’Europa di essere disfunzionale e soggetta alle lobby.
E’ facile immaginare come questa linea politica brucerebbe subito i risparmi degli italiani e ci collocherebbe rapidamente fuori dall’Europa.
Quanto invece al fatto che l’Europa sia condizionata dalle lobby è evidente la totale ignoranza del comico turista estivo di Bibbona, il quale, non avendo mai frequentato, al pari di Salvini, gli uffici della UE, della Commissione e del Parlamento Europeo a Bruxelles, non sa che in Europa le lobby sono regolamentate con un registro sulla trasparenza dove ci sono ben 11mila iscritti e con un codice di condotta che regola i loro rapporti con la politica. Un sistema da cui l’Italia avrebbe tutto da imparare.
Noi siamo convinti che l’Europa deve cambiare a favore dei lavoratori, dei giovani, dei precari, delle piccole imprese, contro l’Europa delle multinazionali, della finanza e del dominio dei mercati. Ma, anche per la mia frequentazione del Comitato delle Regioni, posso assicurare che dalle forze sovraniste e populiste mai è venuto un sostegno a proposte favorevoli ai ceti deboli”.

Lo dichiara Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.